In the Shadow trionfa ai Czech Lions
di Viktor Palák
- Sono stati assegnati per la 20^ volta i riconoscimenti annuali al cinema ceco. La serata ha visto il trionfo del dramma noir ambientato nei duri anni del regime comunista
Nominato in 11 categorie, il candidato ceco all’Oscar In the Shadow [+leggi anche:
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scheda film] ha chiuso la stagione 2012 con la vittoriosa serata di premiazione dei Czech Lion, dove ha conquistato nove statuette, fra le quali quella al Miglior Film, Regista, Sceneggiatore, Attore (Ivan Trojan) e le categorie tecniche.
Il classico dramma noir diretto da David Ondříček (figlio del direttore della fotografia Miroslav Ondříček, collaboratore di Miloš Forman e vincitore di un Oscar) racconta la vicenda di un poliziotto solitario che sospetta un complotto da parte di ufficiali comunisti dietro una rapina apparentemente ordinaria.
Le categorie dedicate agli attori sono state le uniche nelle quali In the Shadow non ha dominato: Gabriela Míčová è stata premiata come Miglior Attrice per Odpad město smrt, basato su una storia di Rainer Werner Fassbinder ed il successivo adattamento teatrale, e Ondřej Vetchý ha portato a casa una statuetta al Miglior Attore non Protagonista, unico riconoscimento per la commedia calcistica Okresní přebor. Arrivato alla serata col maggior numero di candidature, Four Suns di Bohdan Sláma, già in concorso al Sundance, ha conquistato un solo riconoscimento alla Miglior Attrice non Protagonista (Klára Melíšková).
Love in the Grave, su una coppia di amanti senzatetto che vivono in una vecchia cripta al cimitero di Praga, ha ottenuto il Premio al Miglior Documentario: il regista David Vondráček ha superato filmmaker noti come Olga Sommerová e il Premio EFA Helena Třeštíková.
La cerimonia di premiazione è stata dedicate agli ultimi vent’anni di cinema ceco, e non è riuscita a seguire il glamour degli Oscar ma neanche a parodiarlo come aveva tentato varie volte in passato.
Il risultato è stato una sorta di copia dei Czech Film Critics' Awards, assegnati a gennaio. Nel 2012 né i critici né l’Academy sono riusciti ad andare oltre le scelte più ovvie, e a riconoscere nuovi talenti come Olmo Omerzu (A Night Too Young), Iveta Grofová, Michal Hogenauer o i registi del documentario concettuale sul calcio Two nil.
(Tradotto dall'inglese)