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FILM Svezia

Bergamo Film Meeting: un'amicizia eccentrica in Good Luck...

di 

- Good Luck. And Take Care of Each Other è l'opera prima dello svedese Jens Sjögren, in concorso al festival

In concorso al Bergamo Film Meeting, la commedia drammatica Good Luck. And Take Care of Each Other [+leggi anche:
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dello svedese Jens  Sjögren è un film che hai la sensazione di aver già visto. Protagonisti sono Alvar, un anziano pensionato che costruisce segretamente buffe scenografie in miniatura di città visitate o che avrebbe amato visitare, e Miriam, una giovane ragazza che sogna di diventare una scrittrice di libri per bambini e trasferirsi in Svizzera da sua nonna.

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I due si incontrano causalmente e nasce un'amicizia. Alvar (Bengt C.W. Carlsson, Millennium - Uomini che odiano le donne) ritrova la gioia di vivere e si lascia trascinare dalla giovane (Claudia Neij), introversa e impertinente, in una singolare avventura: piazzare  in giro per la città delle statuine di legno intagliate dalla moglie defunta di Alvar, con lo scopo di ispirare la gente. Qui pensate subito al papà della protagonista del Favoloso mondo di Amélie [+leggi anche:
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(2001), che inizia a ricevere polaroid da tutto il mondo che raffigurano il suo nano da giardino, scomparso misteriosamente.

Più in generale pensate a quanto piaccia a certi registi raccontare originali relazioni tra vecchi e giovani e spesso con grandi risultati. Da Harold e Maude a Leon e Lost in Translation, fino ad un film recente anch'esso svedese, A One-Way to Antibes [+leggi anche:
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diretto da Richard Hobert, il cui protagonista Sven-Bertil Taube ha soffiato a Bengt C.W. Carlsson il premio per il miglior attore protagonista ai Guldbagge Awards del gennaio 2013.

Insomma la sceneggiatura di Good Luck... non brilla per originalità. E dire che il regista è tutt'altro che un tipo ordinario: autore di spot pubblicitari e video musicali brillanti e ricchi di umorismo "weird", Jens  Sjögren ha avuto ruoli minori come attore in vari film svedesi ed è il frontman di una punk rock band chiamata semplicemente Bring me The Fucking Riot... Man. In questo suo lungometraggio di esordio, Jens tira il freno a mano e spinge sul pedale del sentimentalismo. La protagonista Miriam, adolescente ribelle di genitori assillanti e irresponsabili al limite dello stereotipo, non è abbastanza eccentrica per attirare la nostra attenzione e la regia non offre soluzioni visive appaganti. Non migliora le cose l'introduzione di un elemento oltremodo delicato al cinema: il cancro.

Il tema intimo del film in realtà è la scrittura. Miriam desidera esprimere il suo amore per la vita attraverso i racconti per bambini: bella la scena in cui ne legge uno nell'altoparlante di una fabbrica.  E la scrittura del film deve aver ossessionato il regista, che confessa di aver lavorato a Good Luck. And Take Care of Each Other per tre anni, di aver avuto "opinioni differenti" dal montatore Henning Mark e di aver lavorato sodo per "arrivare ad un risultato che accontentasse tutti".  

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