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CANNES 2013 Selezione

La Croisette nella palla di vetro

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- A due settimane dall'annuncio della selezione, Cineuropa traccia qualche pista e valuta alcuni pronostici

A due settimane dalla conferenza stampa che annuncerà giovedì 18 aprile a Parigi la selezione ufficiale del 66mo Festival di Cannes (dal 15 al 26 maggio 2013), la fibrillazione sale e gli appassionati di cinema di tutto il mondo stilano le loro liste combinando deduzioni, pronostici e rumors più o meno fondati. Non essendo stato svelato ancora nulla da parte di Thierry Frémaux, delegato generale della manifestazione, le speculazioni rimangono doverosamente tali, tanto più che molti film (specialmente francesi) attendono l'ultimo momento per sottoporsi al giudizio dei selezionatori, mentre altri, in post-produzione, sono impegnati in una corsa contro il tempo. Detto questo, ecco cosa si delinea nella palla di vetro cannense di Cineuropa.

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dell'italiano Paolo Sorrentino, Inside Llewyn Davies dei fratelli Ethan e Joel Coen e Le Passé dell'iraniano Asghar Farhadi. Buone probabilità anche per Like Father, Like Son del giapponese Hirokazu Kore-Eda, The Congress dell'israeliano Ari Folman e Diary of a Young Boy del taiwanese Tsai Ming-Liang. Maggiore incertezza invece per Twelve Years of Slave dell'inglese Steve McQueen (il film sarà pronto in tempo? E la Croisette sarà compatibile con la sua strategia d'uscita?) e uno strano rumor (da prendere con le pinze) corre su Lowlife di James Gray, la cui partecipazione sarebbe sospesa per questioni "extra-sportive"... Questo amplierebbe il campo delle possibilità americane con The Bling Ring di Sofia Coppola e Nebraska di Alexander Payne, e ancora Knight of Cups di Terrence Malick e Only Lovers Left Alive di Jim Jarmusch.

Avendo Xavier Dolan dichiarato forfait con Tom à la ferme, il Canada ripone le sue speranze su Devil’s Knot di Atom Egoyan e su An Enemy di Denis Villeneuve (in post-produzione accelerata). Quanto a Grisgris del ciadiano Mahamat-Saleh Haroun, starebbe per essere visionato dai selezionatori, mentre i postulanti francesi saranno valutati all'ultimo momento con, tra i favoriti, Un indien des plaines (Jimmy P.) di Arnaud Desplechin e Le bleu est une couleur chaude di Abdellatif Kechiche. Tra gli outsider si distinguono Venus in Furs di Roman Polanski, Les salauds di Claire Denis, Grand Central di Rebecca Zlotowki e Blood Ties di Guillaume Canet.

Tra i titoli i cui nomi circolano con insistenza per una partecipazione alle diverse selezioni della Croisette, ci sono Un intervalle de 9 minutes (Nine Minutes Interval) del rumeno Corneliu Porumboiu, Le goût des myrtilles del belga Thomas de Thier, Oktober November dell'austriaco Götz Spielmann e la coproduzione britannico-rumena The Zero Theorem di Terry Gilliam. L’Italia potrebbe avere diversi film in lizza, in particolare Salvo del duo Fabio Grassadonia - Antonio Piazza e Palermo Via Castellana Bandiera di Emma Dante (a meno che Venezia non rilanci), e ancora Miele di Valeria Golino.

La Scandinavia conta su The Hour of the Lynx del danese Søren Kragh-Jacobsen e Hotel della svedese Lisa Langseth, i Paesi Bassi su Nude Area di Urszula Antoniak, la Germania su Wandering Stars di Benjamin Heisenberg, mentre la Romania ha diverse possibilità con Closer to the Moon di Nae Carenfil, The Escape di Andrei Gruzsniczki, Wolf di Bogdan Mustafa e Roxanne di Valentin Hotea. La giovane generazione britannica potrebbe attirare l'attenzione con Lilting di Hong Khaou o con Joanna Hogg, così come il film doppioThe Disappearance of Eleanor Rigby (His/Hers) dell'americano Ned Benson.

Fuori concorso potrebbe sbarcare Behind The Candelabra di Steven Soderbergh, accompagnato forse da Transperceneige (Snowpiercer) del coreano Bong Joon-ho, da Malavita di Luc Besson e da Star Trek into Darkness di J.J. Abrams, e poi World War Z di Marc Forster e Kaze Tachinu di Hayao Miyazaki.

In questo elenco non completo, il misterioso Sapi del filippino Brillante Mendoza fa da jolly, e sono in lizza inoltre White Bird in a Blizzard di Gregg Araki, Aga di Hiner Saleem, Le grand cahier dell'ungherese Janos Szasz, A Most Wanted Man di Anton Corbijn, Wakolda dell'argentina Lucia Puenzo, El Mudo dei peruviani Daniel e Diego Vega, oltre a L’Etrange Couleur des Larmes de ton Corps del duo Hélène Cattet - Bruno Forzani e tre documentari: Shade & Light di Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado, We Come As Friends dell'austriaco Hubert Sauper e Le dernier des injustes di Claude Lanzmann.

Quanto ai film di finzione, l'ipotesi Jeune et jolie di François Ozon in apertura della Quinzaine eccita gli animi, mentre echi favorevoli circondano Un château en Italie di Valeria Bruni-Tedeschi, Une autre vie di Emmanuel Mouret e Les garçons et Guillaume à table di Guillaume Gallienne, in cima a una lista sempre più lunga che include Abus de faiblesse di Catherine Breillat, Happy Birthday di Denis Dercourt, Michael Kohlhaas di Arnaud des Pallières, Gare du Nord di Claire Simon, Tip Top di Serge Bozon, L’inconnu du lac di Alain Guiraudie, Tirez la langue, mademoiselle di Axelle Ropert, Tonnerre di Guillaume Brac, Vandal di Hélier Cisterne, il documentario La cour de Babel di Julie Bertucceli e Les conquérants di Xabi Molia.

Tra i nomi spesso citati, sembra che la possibilità J.C. Chandor sia da scartare, che i film di Cuaron, Jeunet e Jacquet non siano pronti, e che Jacky au royaume des filles di Riad Sattouf, in post-produzione, starebbe facendo una corsa contro il tempo che non è sicuro di vincere. Ma tutto è ancora possibile e altri film possono venir fuori. L'unica certezza al momento è che Il grande Gatsby dell'australiano Baz Lurhmann aprirà il festival fuori concorso. Solo Thierry Frémaux è a conoscenza della selezione che verrà annunciata il 18 aprile. Quella della Settimana della Critica seguirà il 22 aprile e la Quinzaine des réalisateurs il 23.

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(Tradotto dal francese)

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