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ISTITUZIONI Italia

Lettera aperta ai politici: "Più audiovisivo, più innovazione, più cultura"

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- Tutte le associazioni dell’audiovisivo firmano un documento che sintetizza in otto punti una strategia anticrisi

Una lettera aperta ai ministri Massimo Bray (foto - Beni e Attività Culturali) e Flavio Zanonato (Sviluppo Economico) e alle Istituzioni è stata indirizzata oggi dalle Associazioni dell’audiovisivo. Il documento sintetizza in 8 punti le emergenze del settore (scarica il testo in formato PDF).

"Possiamo affermare con scientifica certezza" - si legge nella lettera -  che, per ogni euro pubblico, le produzioni audiovisive ne generano sino a 6. La stessa Unione Europea, con il Libro verde sulle industrie culturali e creative, afferma che i quasi sette milioni di addetti e la crescita del settore in tutto il continente, sono utili come fattore competitivo degli Stati membri e annuncia il varo di un ambizioso programma di sostegno denominato Europa creativa, dimostrando di credere al settore come leva di coesione e sviluppo. Mentre la media UE è del 2,2% del PIL, l'investimento pubblico in cultura in Italia scende all'1,1%. Chiediamo perciò al nuovo Governo, al Parlamento, a tutte le forze politiche, di rispondere al nostro appello con proposte di legge innovative, capaci di accogliere la sfida per l’innovazione e la crescita del Paese".

"La liberalizzazione di servizi e contenuti audiovisivi - continua il documento -  è una delle poste in gioco nell’imminente negoziato europeo sul libero commercio con gli USA, paese che da luglio 2013 lancia un nuovo metodo di calcolo del PIL, in crescita del 3% grazie alla valorizzazione degli investimenti immateriali".

"Per questo oggi, dinanzi alla grave crisi economica che ci ha colpito, riteniamo non esista migliore strategia della promozione della cultura, dei media e degli audiovisivi nell’ottica della innovazione del Paese". 

Strategia che il documento sintetizza in 8 punti, che vanno dal rinnovo del tax credit all'introduzione del  prelievo di scopo, a una legge di riordino complessivo del sistema audiovisivo, una severa disciplina antitrust, una decisa lotta alla pirateria, lo studio del linguaggio audiovisivo nei programmi delle scuole italiane.

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