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DISTRIBUZIONE Italia

Fandango ricorre alla cassa integrazione

di 

- Il fondatore Domenico Procacci: il numero dei film che riusciamo a distribuire si è ridotto. Il cinema di qualità in questo momento attira poca attenzione

La società di produzione e distribuzione Fandango (Diaz [+leggi anche:
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) ricorrerà alla cassa integrazione. "Sul versante distributivo si è gradualmente ridotto negli anni il numero dei film che trattiamo, mentre la struttura che se ne occupa è rimasta intatta. Nel tentativo di non lasciare nessuno senza lavoro abbiamo chiesto il ricorso alla cassa integrazione per questo settore", ha spiegato il fondatore e amministratore unico Domenico Procacci.

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Fandango continuerà la sua normale attività di produzione e manterrà una media di quattro-cinque film l'anno, ha confermato Procacci, che ha in cantiere anche il prossimo film di Nanni Moretti.   "Su questo fronte non c'è contrazione, ma per la distribuzione la situazione è diversa: trattiamo un prodotto che in questo momento attira poca attenzione, il cinema di qualità, e comunque la situazione dell'esercizio, della distribuzione, si è complicata".

Procacci spera che le cose cambino. "Questo potrà accadere soprattutto se c'è una volontà politica, un senso di responsabilità che porti a mettere in atto almeno le norme che già esistono, Sarebbe un primo segnale positivo se venisse applicato il decreto sull'obbligo di messe in onda di film italiani ed europei sui canali televisivi".

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