Cinquemila europei e americani per salvare l’eccezione culturale
- I filmmaker europei hanno presentato al Commissario per la Cultura la loro petizione per escludere i servizi culturali e cinematografici dall’accordo commerciale tra Europa e USA
Al grido L’eccezione culturale non è negoziabile!, i registi belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne hanno raccolto da aprile oltre 5.000 firme di filmmaker europei per la non inclusione da parte della Commissione Europea dei servizi culturali e audiovisivi nell’accordo di libero scambio tra Europa e USA. Oltre a nomi affermati come Ken Loach, Pedro Almodovar, Michael Haneke, Cristian Mungui, Aki Kaurismäki, Jean-Jacques Beneix, Thomas Vinterberg, Isabel Coixet, Bertrand Tavernier e Stephen Frears, alla Conferenza di CNC a Cannes anche il produttore Premio Oscar americano Harvey Weinstein (in foto) ha espresso la sua solidarietà con i registi europei ed il suo forte attaccamento alla diversità culturale.
“Questa petizione è stata consegnata al Commissario per la Cultura, Androulla Vassilou, a Doris Pack ed Henri Weber, e a molti filmmaker europei, come Costa Gavras, Michel Hazanavicius e Jaime Rosales", hanno dichiarato i fratelli Dardenne. “L’attuale posizione della Commissione, che mantiene i servizi audiovisivi — anche se con restrizioni — all’interno del mandato, non è accettabile. Solo un’esclusione esplicita garantirebbe agli Stati membri dell’Unione la possibilità di sviluppare in futuro una politica culturale ambiziosa che includa anche nuovi attori su internet".
L’azione è urgente poiché il Parlamento Europeo voterà la risoluzione il 23 maggio. L’appello dei filmmaker europei dice: "Per favore votate l’esclusione, per favore salvate la cultura!".
(Tradotto dall'inglese)
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