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FESTIVAL Italia

Alla Mostra di Pesaro il panorama sperimentale italiano

di 

- La 49ma edizione è dedicata al nuovo cinema cileno. In concorso L’estate sta finendo di Stefano Tummolini e l’esordio di Fabiana Sargentini, Non lo so ancora

La 49ma Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (dal 24 al 30 giugno) è dedicata al nuovissimo cinema cileno e al vivace panorama sperimentale italiano. Il concorso proporrà una ricognizione a 360 gradi sulle migliori opere prime o seconde di registi, generalmente giovani. 

Nel concorso del festival diretta da Giovanni Spagnoletti emerge quest’anno la presenza di donne registe, ben quattro, a sottolineare uno sdoganamento sempre più consistente negli ultimi anni. Ad aprire il Concorso sarà infatti la regista e sceneggiatrice slovacca Mira Fornay che presenta My Dog Killer [+leggi anche:
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, già premiato a Rotterdam. Arriva invece dalla Romania Alexandra Gulea, documentarista che porta in Concorso la sua prima opera di finzione dal titolo Matei Child Minder, ambientata in una zona mineraria. Halley è diretto dal messicano Sebastián Hoffman mentre Kayan è l’esordio nel lungometraggio della regista di origine iraniana Maryam Najafi. L’Italia è rappresentata quest’anno da due opere, la seconda regia di Stefano Tummolini, L’estate sta finendo, e l’esordio di Fabiana Sargentini, Non lo so ancora [+leggi anche:
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(foto), interpretato da Donatella Finocchiaro e Giulio Brogi. L’ultimo film in Concorso proviene dal Paese protagonista di questa edizione, il Cile: La chupilca del diablo di Ignacio Rodríguez. 

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L'Evento Speciale, a cura di Adriano Aprà, si concentrerà invece sulla produzione italiana del Nuovo Millennio, con film di finzione, documentari, film di animazione, film sperimentali, corti, medi e lunghi, in pellicola o in video, che abbiano l'ambizione di collocarsi al di fuori delle regole canoniche dei diversi generi. Come l’incursione nei manicomi attraverso i ritratti fotografici di Giovanni Baresi con Identità (non più) nascoste; il mesh-up disturbante di Danilo Torre con Magic Fantasy Light, il viaggio in un’area dismessa, emblema di un Sud mai redento di Antonello Matarazzo con Miserere, lo studio dello spazio naturale fra documento scientifico e astrazione lirica di Mirco Santi con Lido, il progetto “scolastico” e cross-mediale di Andrea Caccia con Vedozero [+leggi anche:
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. Due lavori si presentano come diari intimi e personali delle registe: J’attends une femme di Chiara Malta sorta di video-lettera alla figlia, realizzata con materiali d’archivio e Home di Virginia Eleuteri Serpieri che crea con il cinema uno spazio dove rivivere i propri ricordi. Non mancano ovviamente opere d’animazione, dalla più tradizionale a quella digitale, rappresentata tra gli altri da La Piccola Russia di Gianluigi Toccafondo, La memoria dei cani di Simone Massi, Percorso #0008-0209 di Igor Imhoff e Corpus No.Body del collettivo Basmati.

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