15/06/2013 - Le trattative commerciali tra Europa e Stati Uniti non includeranno i servizi audiovisivi, salvo decisione ulteriore presa all'unanimità

"I servizi audiovisivi non fanno attualmente parte del mandato". E' l'esito felice, per i difensori della creazione in Europa, della riunione a Bruxelles dei 27 ministri del Commercio della Ue incaricati di pronunciarsi sul contenuto esatto delle trattative commerciali che si apriranno tra Europa e Stati Uniti.

Guidato dalla Francia, che brandiva la possibilità di utilizzare il suo diritto di veto sull'intero procedimento, lo schieramento dei paesi favorevoli all'esclusione dei servizi audiovisivi e culturali dal mandato ha avuto la meglio. La Commissione europea potrà comunque riportare la questione sul tavolo, ma per un'eventuale revisione del mandato sarà necessaria l'unanimità e, come ha sottolineato Nicole Bricq, ministro francese del Commercio, "si seguirebbe la stessa procedura: si richiederebbe il parere della Francia e diremmo nuovamente di no".

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Ricordiamo che il Parlamento europeo (rappresentanti eletti da tutti i paesi del Vecchio Continente) aveva massicciamente votato a favore dell'esclusione dei servizi audiovisivi e culturali dalle trattative commerciali future tra Europa e Stati Uniti, che la petizione dei cineasti europei "L'eccezione culturale non è negoziabile!" ha mobilitato oltre 8300 firmatari, e che anche gli americani Steven Spielberg e Harvey Weinstein avevano dato a Cannes il loro sostegno ufficiale alla difesa dell'eccezione culturale. Un impegno collettivo che ha portato i suoi frutti.

(Tradotto dal francese)