Hungry Man, sorpresa francese della selezione
- Il film di Philip Martin sarà proiettato al Forum of Independents. L’écume des jours apre e 11.6 in concorso
La produzione cinematografica francese sarà molto ben rappresentata al 48mo Festival di Karlovy Vary, al via da domani con L’écume des jours [+leggi anche:
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intervista: Michel Gondry
scheda film] di Michel Gondry (vedi l’intervista video) in apertura fuori concorso. E se 11.6 (articolo) di Philippe Godeau (vedi l’intervista video) e la coproduzione minoritaria Le grand cahier dell'ungherese Janos Szasz (Dolce Vita Films) sono in lizza per il Globo di Cristallo 2013, la sorpresa francese del programma è nella sezione Forum of Independents con Hungry Man [+leggi anche:
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scheda film] di Philip Martin.
Prodotto dal regista (affermato documentarista) e Xenia Maingot per Eaux Vives Productions, questo primo lungometraggio di finzione è ambientato in un villaggio sperduto nella palude alla foce del Danubio in Romania. Constantin, 12 anni, vi conduce una vita libera e selvaggia, passando le sue giornate a pescare per nutrire la sua famiglia e a giocare nella foresta. Suo padre è in prigione e sua madre, che vive isolata, fatica a mandare avanti la casa. Un giorno, nella foresta, Constantin scopre uno straniero malato e ferito. Il ragazzo lo nutre e lo cura, nascondendolo alla vista degli adulti. Tra loro si instaura poco a poco una relazione padre-figlio. Constantin finisce per affezionarsi a questo straniero misterioso e inquietante, che porta su di sè le stimmati di un mondo in decadenza…
Il festival di Karlovy Vary 2013 proporrà nella sezione Orizzonti quattro titoli francesi scoperti a Cannes (Jeune et Jolie [+leggi anche:
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intervista: François Ozon
scheda film] di François Ozon, Grisgris [+leggi anche:
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scheda film] di Mahamat Saleh Haroun – leggi la recensione –, L’image manquante [+leggi anche:
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scheda film] di Rithy Panh e Blood Ties [+leggi anche:
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scheda film] di Guillaume Canet – recensione), il concorrente berlinese Camille Claudel 1915 [+leggi anche:
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intervista: Bruno Dumont
scheda film] di Bruno Dumont, il selezionato veneziano Héritage di Hiam Abbass (intervista video) e Le temps de l’aventure [+leggi anche:
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scheda film] di Jérôme Bonnell.
Si segnalano inoltre Paradjanov [+leggi anche:
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scheda film] di Serge Avédikian e Olena Fetisova (coproduzione minoritaria via Araprod) nella sezione competitiva East of the West, e The Devil di Jean-Gabriel Périot (produzione Local Films) in corsa per il Globo di Cristallo del miglior documentario.
Tra le coproduzioni monoritarie francesi spiccano La tendresse [+leggi anche:
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intervista: Marion Hänsel
scheda film] della belga Marion Hänsel (recensione) e El muerto y ser feliz [+leggi anche:
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scheda film] dello spagnolo Javier Rebollo (recensione) nel programma Another View, e diversi titoli nella sezione Orizzonti: Heli [+leggi anche:
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scheda film] del messicano Amat Escalante (recensione), La grande bellezza [+leggi anche:
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intervista: Paolo Sorrentino
scheda film] dell'italiano Paolo Sorrentino, Miele [+leggi anche:
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intervista: Valeria Golino
intervista: Valeria Golino
scheda film] della sua connazionale Valeria Golino, The Congress [+leggi anche:
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scheda film] dell'israeliano Ari Folman (recensione), An Episode in the Life of an Iron Picker [+leggi anche:
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intervista: Danis Tanović
scheda film] del bosniaco Danis Tanovic (recensione), Tango Libre [+leggi anche:
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intervista: Frédéric Fonteyne
scheda film] del belga Frédéric Fonteyne e The Lunchbox [+leggi anche:
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scheda film] dell'indiano Ritesh Batra.
(Tradotto dal francese)
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