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KARLOVY VARY 2013

September: soli come cani

di 

- La regista greca Penny Panayotopoulou torna dopo dieci anni d'assenza con una variazione sul tema della solitudine e della fragilità dei rapporti umani

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è una coproduzione tra Grecia e Germania e ha beneficiato del Balkan Script Development Fund nel 2010 prima di partecipare l'anno successivo al Crossroads Co-production Forum organizzato nell'ambito del festival di Salonicco. Nel 2012, la regista Penny Panayotopoulou è presente al Work in Progress del festival di Les Arcs dove il progetto attira l'attenzione di Karel Och che lo seleziona in concorso al 48mo Festival internazionale del film di Karlory Vary.

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"Tu parli di lui come se fosse una persona…". Trentenne, Anna (Kora Karvouni) vive in un piccolo appartamento e in simbiosi con il suo cane, Manu, cui arriva persino a leggere le favole la sera. Dopo la morte di quest'ultimo, si avvicina a Sofia (Maria Skoula) e alla sua famiglia per rompere la solitudine, ma i suoi tentativi per comunicare il suo dolore volgono all'ossessione. Presto, esige l'accettazione e l'amore che non riceve dalla propria famiglia assente, ma contrariamente a Manu, i vicini di Anna non hanno bisogno del suo affetto soffocante che fa di Anna un parassita…

September è una variazione sul tema dell'isolamento visto come una malattia. "Tu non sopporti la solitudine", dice la madre di famiglia a suo marito (Nikos Diamantis), che è medico, ma questa afflizione esiste a diversi livelli nel film. Dapprima è questione del legame fortissimo tra un adulto e il suo animale domestico, come una coppia isolata dal resto del mondo. Poi, quando Anna si ritrova letteralmente sola, non riesce a connettersi coi suoi vicini che vivono anche loro in autarchia affettiva. Nel terzo atto, Anna incontra un viaggiatore solitario (Christos Stergioglou, visto anche in The Eternal Return of Antonis Paraskevas [+leggi anche:
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) che cerca disperatamente di trovare un dialogo con lei, ma lei taglierà paradossalmente ogni comunicazione prima di essere lei stessa "ritrovata" da un animale abbandonato che rappresenta la speranza di una nuova unione.

La sceneggiatura è firmata dalla regista dopo un'assenza di circa dieci anni, tempo che separa questo film dal precedente, Hard Goodbyes: My FatherSeptember beneficia di una fotografia curata e di inquadrature strette sull'intimità degli attori cui lo spettatore non avrà difficoltà a immedesimarsi, soprattutto se possiede un animale domestico… 

 

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(Tradotto dal francese)

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