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INDUSTRIA Francia

Dopo il contratto collettivo, la cronologia dei media?

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- Dopo aver ratificato il contratto collettivo della produzione cinematografica, i poteri pubblici fanno pressione sulla cronologia dei media

Dopo aver ratificato il 1° luglio l'estensione del contratto collettivo della produzione cinematografica firmata dai sindacati di tecnici e l’API (Gaumont, Pathé, UGC e MK2), nonostante le proteste (leggi la news) dei produttori indipendenti (in particolare l’APC, l’UPF e lo SPI) e dei registi della SRF, il governo sembra ora pronto a riformare la cronologia dei media (ordine e intervallo dell'offerta delle opere sui vari supporti di esercizio a partire dall'uscita in sala: VOD pay per view e DVD, pay TV, TV in chiaro, VOD su abbonamento).

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Per quanto riguarda il contratto collettivo che entrerà in vigore il 1° ottobre con tariffe stabilite per legge e aumenti per i tecnici, il che rischia di mettere in grande difficoltà un intero comparto della produzione del cinema d'autore francese, il governo ha dato tre mesi di tempo alle parti sociali per proporre un emendamento che stabilisca delle deroghe per i film dal finanziamento più difficile.

Quanto alla cronologia dei media, il ministro della Cultura Aurélie Filippetti (foto) ha chiesto ai professionisti di trovare un terreno d'intesa entro la fine del 2013, in mancanza del quale il governo potrebbe passare alle vie di fatto. Il punto più critico riguarda l'intervallo del VOD su abbonamento, attualmente di 36 mesi dopo l'uscita in sala, che il rapporto Lescure proponeva di anticipare a 18 mesi, cosa cui Canal+ (principale finanziatore del cinema francese) si oppone dato che questo ridurrebbe la sua finestra di esercizio in esclusiva (un anno a partire da 10 mesi dopo l'uscita nelle sale).

Da un'altra parte, il ministro della Cultura ha difeso l'azione e l'autonomia del CNC (la cui nuova presidente Frédérique Bredin entrerà in carica lunedì prossimo – news), il cui budget stuzzica gli appetiti in questi tempi di rigore. Il CNC è stato inoltre chiamato a svolgere una parte attiva nelle trattative sull'emendamento al nuovo contratto collettivo.

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(Tradotto dal francese)

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