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LOCARNO 2013

Master of the Universe conquista la Semaine de la Critique

di 

- Il documentario Master of the Universe di Marc Bauder, sull’attuale crisi finanziaria, ha vinto il premio della Semaine de la Critique a Locarno

Master of the Universe conquista la Semaine de la Critique

L’ultimo documentario del filmmaker tedesco Marc Bauder, Master of the Universe (in foto), è una angosciante, spaventosa, intelligente e lunga intervista con Rainer Voss, ex banchiere che parla di quanto il sistema sia malato in un edificio di uffici vuoti nel distretto finanziario di Francoforte.

Il film, prodotto da Bauderfilm e la austriaca NGF Geyrhalter Film (diretta dal luminare del documentario Nikolaus Geyrhalter), è stato proposto in anteprima al Festival di Locarno, dove ha conquistato il Premio SRG SSR della Semaine de la Critique e 8.000 franchi svizzeri.

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Voss, oggi “uomo di mezzi indipendenti”, guadagnava oltre 100.000 euro al mese quando lavorava nel mondo della finanza, dove per il suo istituto finanziario (senza nome) faceva profitti per vari milioni al giorno. Qui racconta come fare “una nottata” o “due nottate” in ufficio era lo standard per ricevere una promozione. “Di base devi mostrare di voler mollare la tua vita”, dice Voss.

Voss parla con acume della malsana cultura del profitto del mondo delle banche, interessata a cedere solo il 10% in più dell’anno precedente. Agli impiegati viene detto che il datore di lavoro “non è interessato a come lo fate”, e anche speculare sulle economie di interi paesi, come Grecia o Portogallo, è considerato lecito.

Voss parla dell’assenza di una vita privata e sembra pentito (anche se non lo dice) di non aver passato più tempo coi figli. Ma ha chiaramente un talento per la finanza, e sa spiegare complessi concetti bancari in termini semplici e comprensibili. Bauder gli lascia addirittura usare le finestre dell’edificio, spettralmente vuoto, per scrivere le sue formule e spiegazioni.

“Le banche hanno un Piano B per tutto. Ma per questa crisi finanziaria non c’è un Piano B”, dice Voss verso la fine, prima di parlare del fatto che “c’è troppo denaro in circolazione [nell’industria finanziaria] da poterci equipaggiare interi paesi”. E aggiunge: “Non è possibile che tutto questo abbia un lieto fine”.

Anche se il documentario non rivela nulla di nuovo, vedere le cose così ben spiegate da un insider è raggelante, effetto aumentato dall’ambientazione nell’ufficio vuoto. 

(Tradotto dall'inglese)

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