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VENEZIA 2013 Proiezione speciale

Redemption: dalla lettera di Miguel Gomes agli Europei

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- Il regista portoghese ha presentato un cortometraggio al Lido prima di portarlo a Toronto

Redemption: dalla lettera di Miguel Gomes agli Europei

Già impegnato a preparare il quarto lungometraggio, che avrà per titolo One Thousand and One Nights, il regista portoghese Miguel Gomes è per la prima volta a Venezia a presentare il cortometraggio Redemption.

Coprodotto da Portogallo, Francia, Germania e Italia e composto esclusivamente di immagini in superotto e di archivio, Redemption è una sorta di «film epistolare» in cui quattro personaggi, da luoghi ed epoche diverse, si confessano apertamente in lettere o testi intimi, il tutto fuori campo.

Per prima cosa Gomes ci riporta nella campagna portoghese del 1975. Dopo la Rivoluzione dei garofani il paese ha dovuto accogliere i cittadini portoghesi costretti a lasciare le colonie. Un ragazzo affidato a suo zio scrive ai genitori, rimasti per il momento in Africa, quanto il paese gli sembri freddo, povero e deprimente. Immagini di archivio combinano paesaggi rurali portoghesi degli anni ’70 con sequenze che sembrano evocare un’Africa idilliaca, come Gomes aveva già fatto nell’apprezzato terzo lungometraggio Tabù [+leggi anche:
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intervista: Miguel Gomes
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Ci spostiamo poi nella Milano del 2011. Tra immagini industriali e riprese autentiche della caduta di Mussolini, assistiamo al patetico racconto di un anziano signore. Sostiene di aver fatto l’amore con più di mille donne ma mai con Alessandra, «l’angelo biondo e muto» della sua infanzia che non è riuscito a dimenticare.

Parigi, 2012: un uomo in procinto di lasciare un’importante carica politica scrive a sua figlia appena nata, spiegandole che avrà accesso alla migliore istruzione possibile ma non potrà contare sulla sua presenza alle feste di compleanno.

Infine, nel 1977, una giovane donna convola a nozze a Lipsia. Non è, però, il giorno più bello della sua vita e, come se non bastasse, non riesce a togliersi dalla testa il Parsifal di Wagner. Basterebbe per essere accusata di aver tradito la rivoluzione socialista?

Le quattro trame, opera di Gomes stesso e della co-sceneggiatrice di Tabù Mariana Ricardo, trasudano emozione e ironia. Uno stile narrativo disarmante combina intimità finta e fatti storici veri, usando realtà sociali e personalità politiche europee come spunto per creare biografie al tempo stesso fittizie, parziali e probabilmente senza speranza rispetto a qualsiasi possibilità di redenzione.

Dopo la presentazione a Venezia, Redemption sarà proiettato anche al Toronto International Film Festival.

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(Tradotto dal francese)

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