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PRODUZIONE Italia

Marco Giallini psicanalista in Tutta colpa di Freud

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- Riprese in corso per il nuovo film di Paolo Genovese che uscirà a gennaio 2014. Nel cast anche Vittoria Puccini, Vinicio Marchioni, Claudia Gerini e Alessandro Gassman

Marco Giallini psicanalista in Tutta colpa di Freud

"Una commedia romantica che affronta il tema della diversità da tre punti di vista: d'età, sessuale e sociale". Così Paolo Genovese descrive il suo ultimo lungometraggio, Tutta colpa di Freud, le cui riprese sono arrivate al giro di boa (alla quarta settimana su dieci complessive) e presentato ieri alla stampa nella bella cornice del Teatro dell'Opera di Roma, una delle location del film. Prodotto da Medusa Film con Lotus Production, la nuova pellicola dell'autore di Immaturi [+leggi anche:
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e Una famiglia perfetta sarà nelle sale italiane il 23 gennaio 2014 (distribuzione Medusa) e può contare su un cast all star.

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Marco Giallini vi interpreta un analista divorziato che si ritrova a psicanalizzare le sue tre figlie, ognuna alla prese con tormentate questioni sentimentali: la figlia maggiore (Anna Foglietta) è omosessuale e decide di diventare etero; Vittoria Puccini, che fa la libraia, si innamora di un ladro di libri (Vinicio Marchioni) che si rivelerà essere sordo (insieme nella foto); la figlia più piccola (Laura Andriani), diciottenne, perde la testa per un cinquantenne (Alessandro Gassman) e vuole dimostrare al padre di essere grande. A Giallini stesso, da vent'anni senza amore, cioè da quando la moglie lo ha abbandonato, torna a battere il cuore per una donna bella ed elegante (Claudia Gerini) che vede passare ogni giorno al bar e ammira da lontano, ma che scoprirà essere la moglie del cinquantenne di cui è innamorata la figlia.

Con un budget importante (6 milioni di euro), il film è girato tra il centro di Roma e New York, dove il personaggio di Foglietta vive. "Girare a New York è stato più facile che non a Roma", rivela Genovese, "avere i permessi nel centro della capitale è estremamente complicato, le istituzioni non aiutano". "Ho voluto mostrare le parti più belle del centro storico di Roma, quelle che non si vedono solitamente al cinema", ha aggiunto il regista, "il film è visivamente molto ricco. In fondo, per contrastare la pirateria, non ci resta che offrire belle immagini da godere nel buio della sala".

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