Suicida Carlo Lizzani, un memorabile narratore del 900
- Aveva 91 anni. Regista, sceneggiatore e critico cinematografico, dal 1979 al 1982 fu il direttore del Festival di Venezia

Carlo Lizzani si è suicidato buttandosi dal terzo piano della sua casa a Roma sabato scorso. Aveva 91 anni. Ha lasciato un biglietto ai figli: "Stacco la chiave". Secondo le prime testimonianze dei vicini negli ultimi tempi appariva un po’ depresso, forse anche per le critiche condizioni di salute della moglie Edith Bieber, conosciuta nel 1948 sul set di Germania anno zero di Roberto Rossellini, per il quale era assistente alla regia. Una morte che ricorda quella di Mario Monicelli, il 29 novembre 2010.
"La tragica notizia della morte di Carlo Lizzani mi addolora profondamente - scrive in una nota il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - per l'amicizia che ci legava da molti decenni e per tutto quel che ha saputo dare al cinema, alla cultura, allo sviluppo democratico del nostro paese".
Regista, sceneggiatore e critico cinematografico, Lizzani ha esordito dietro la macchina da presa nel 1950 con Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiato. Del 1951 è Achtung! Banditi!. Tra i suoi titoli più famosi: Cronache di poveri amanti, tratto dall’omonimo libro di Vasco Pratolini del 1954, Il processo di Verona del 1963, Banditi a Milano del 1968, Mussolini ultimo atto del 1974, Storie di vita e malavita del 1975, San Babila ore 20: un delitto inutile del 1976, Fontamara tratto dall’omonimo libro di Ignazio Silone nel 1977, Mamma Ebe del 1985, Caro Gorbaciov nel 1988, Celluloide nel 1995. Il suo ultimo film è Hotel Meina del 2007.
Dal 1979 al 1982 Lizzani ha diretto la Mostra del cinema di Venezia. Nel 1998 ha pubblicato una raccolta di suoi scritti Attraverso il Novecento e nel 2007 l’autobiografia Il mio lungo viaggio nel secolo breve.
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