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PRODUZIONE Islanda

Nuovi tagli per l’industria cinematografica islandese

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- Dopo l’aumento del 62% nel 2012, il nuovo governo islandese ridurrà il sostegno statale alla produzione locale del 39% nel budget nazionale 2014

Nuovi tagli per l’industria cinematografica islandese

L’Association of Icelandic Film Producers, l’Icelandic Film Makers Association e la Directors Guild of Iceland in un comunicato congiunto hanno invitato l’Althing (Parlamento) islandese a “rovesciare la proposta e mostrare di credere nella moderna proprietà intellettuale dell’industria” dopo la proposta del Governo di tagliare i finanziamenti pubblici del 39% (da 6,8 a 3,8 milioni di euro) nel budget nazionale 2014.

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“Non comprendiamo come le basi per un’industria moderna in crescita possano essere spazzate via così all’improvviso, con una perdita di posti di lavoro, e come si possano rifiutare investimenti stranieri ingenti”, hanno commentato le tre associazioni.

Insieme al comunicato è stato presentato anche un report finanziario che conclude che, se i tagli saranno approvati dal Parlamento, la conseguenza sarà la perdita di più di 200 posti di lavoro nella produzione cinematografica, 3,7 milioni di euro in meno di tasse e 3,1 milioni in meno di investimenti stranieri a partire dal prossimo anno.

Dopo la crisi finanziaria del 2008, quando il supporto statale era stato ridotto del 35%, i Ministeri della Cultura e della Finanza avevano siglato nel 2012 un accordo con l’industria per un aumento del 62% nei sussidi statali fino al 2015, quando sarebbero arrivati a 4,3 milioni.

Nonostante il calo dei fondi pubblici, l’industria cinematografica ha aumentato in due anni il suo turnover del 248%, arrivando a 71,9 milioni nel 2012, soprattutto con le riprese di produzioni internazionali nel paese, come Prometheus, Oblivion, Il Trono di Spade e I sogni segreti di Walter Mitty. L’industria ha direttamente collegato una crescita ulteriore del 25% nei primi mesi del 2013 al raddoppio del budget dell’Icelandic Film Centre.

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(Tradotto dall'inglese)

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