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FESTIVAL Danimarca

I film politici conquistano il CPH:DOX di Copenhagen

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- Il maggiore festival di documentari di Scandinavia crea un nuovo premio per il giornalismo d’inchiesta

I film politici conquistano il CPH:DOX di Copenhagen

Il maggiore festival di documentari di Scandinavia, il CPH:DOX di Copenhagen — che l’anno scorso ha registrato 51.800 spettatori — proporrà più di 200 film nella sua 11^ edizione che si terrà tra il 7 e il 17 novembre.

Il direttore del festival Tine Fischer si attende il programma più politico mai presentato: “Abbiamo due sezioni curate da artisti che sono anche attivisti politici, e abbiamo creato un premio per il documentario giornalistico e di critica”.

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L’artista e attivista cinese Ai Weiwei ha selezionato per il programma dieci film che riflettono il ruolo dell’artista e le responsabilità verso l’establishment, e il Focus sulla Cina comprende la prima mondiale del suo Stay Home, su una ragazza cinese di dieci anni alla quale viene rifiutata ogni cura medica per l’HIV perché è la seconda nata della famiglia. La coppia di attivisti americani The Yes Men hanno selezionato otto film che parlano di media commerciali.

Il CPH:DOX si concentrerà quest’anno su alcune zone calde del mondo. Untold Stories del siriano Hisham al-Zouki segue le battaglie tra il popolo e il regime di Assad, No Fire Zone: The Killing Fields of Sri Lanka del britannico Callum Macrae la guerra civile nel paese e i suoi 70.000 caduti, Narco Cultura dell’americano Shaul Schwarz i cartelli della droga, che uccidono migliaia di persone nella città messicana di Juarez, da loro controllata.

Dodici sono i titoli in lizza per il Premio F:ACT, nuovo riconoscimento per documentari d’inchiesta creato dal festival e dalla Union of Danish Journalists. Tra i concorrenti ci sono The Agreement della danese Karen Stokkedal Poulsen, sugli sforzi di un mediatore dell’UE in Serbia e Kossovo, e We Steal Secrets: The Story of Wikileaks dell’americano Alex Gibney, su Julian Assange e i suoi hacker.

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(Tradotto dall'inglese)

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