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ROMA 2013

La Francia resta fedele a Roma

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- Con 13 (co)produzioni in selezione e 74 professionisti alla Business Street, il cinema francese conferma la sua fiducia nell'evento romano

La Francia resta fedele a Roma
Playing Dead di Jean-Paul Salomé

Mentre il Festival di Roma, la cui ottava edizione comincia oggi, sembra attraversare una prova di resistenza, tenuto a galla dalla rubrica del suo direttore artistico Marco Müller, il cinema francese rimane un pilastro importante dell'evento, essendo l'Italia un mercato importante per i suoi film.

Se la competizione ufficiale non conta quest'anno nessuna produzione maggioritaria francese e una sola coproduzione con I'm Not Him [+leggi anche:
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 del turco Tayfun Pirselimoglu (coprodotto e venduto da Arizona - leggi l'articolo), il programma fuori concorso vedrà le prime internazionali di Je fais le mort [+leggi anche:
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 di Jean-Paul Salomé (articolo) e di Au bonheur des ogres [+leggi anche:
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 di Nicolas Bary (esce in Italia il 14 novembre). In collaborazione con la sezione autonoma Alice nella città, la selezione ufficiale presenterà anche in prima internazionale Belle et Sébastien di Nicolas Vanier (articolo – uscita prevista in Francia il 18 dicembre e in Italia il 24 gennaio) e in prima europea il documentario La cour de Babel di Julie Bertuccelli.

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Nella sezione competitiva CinemaXXI, che esplora i nuovi linguaggi cinematografici, sono stati selezionati Atlas del celebre fotografo Antoine d'Agata, Orlando Ferito (Roland blessé) di Vincent Dieutre e il documentario Parce que j'étais peintre, l'art rescapé des camps nazis di Christophe Cognet.

Nel menù Alice nella città, la competizione include In solitario [+leggi anche:
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intervista: Jean Cottin
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 di Christophe Offenstein (leggi l'articolo e l'intervista al produttore Jean Cottin – esce in Italia il 21 novembre) e Juliette [+leggi anche:
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di Pierre Godeau, mentre il lungometraggio d'animazione Ma maman est en Amérique, elle a rencontré Buffalo Bill [+leggi anche:
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 del duo Marc Boréal - Thibaut Chatel beneficerà di una proiezione speciale. Si segnalano infine altre due coproduzioni minoritarie francesi in programma al festival: con la Germania per Run, Boy, Run [+leggi anche:
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 di Pepe Danquart (in concorso ad Alice nella città) e con la Spagna per Las brujas de Zugarramurdi [+leggi anche:
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intervista: Álex de la Iglesia
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di Alex de la Iglesia (selezione ufficiale fuori concorso).

Quanto al mercato, 74 professionisti francesi parteciperanno alla Business Street (dal 13 al 17 novembre) tra cui i rappresentanti di Pyramide, Rezo, Films Distribution, Gaumont, Le Pacte, Memento, Doc & Film, MK2, Urban Distribution International, Wild Bunch, Reel Suspect, Wide, Funny Ballons, Cité Films, Bac Films, Pretty Pictures, Sophie Dulac, Jour2Fête, Epicentre, Bodega e Haut et Court. Da notare anche due progetti guidati dalla Francia per la piattaforma di coproduzione romana New Cinema Network: Saint Nicholas di Loukianos Moshonos (produzione Paul Conquet per la società parigina Zamizdat con i greci di Heretic) e Voice of Egypt di Shirin Neshat (Leone d'argento a Venezia nel 2009 con il suo primo lungometraggio Women Without Men [+leggi anche:
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) via Ilann Girard per Arsam International.

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(Tradotto dal francese)

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