È un buon film se due donne non parlano di un uomo
- Quattro cinema indipendenti svedesi hanno introdotto una nuova classificazione — ‘A’ come ‘approvato’ — per i film che abbiano superato il test femminista di Bechdel. Ma l’ideatrice del test ha dei dubbi

Quattro cinema indipendenti svedesi — il Bio Rio di Stoccolma, il Roy di Göteborg, lo Spegeln di Malmö ed il Röda Kvarn di Helsingborg — hanno introdotto il test femminista di Bechdel per le nuove uscite: se superato, su pubblicità, manifesti e programmi comparirà la ‘A’ di ‘approvato’.
I requisiti per un film della fumettista americana Alison Bechdel fecero notizia in tutto il mondo: un film doveva avere 1) almeno due donne protagoniste, 2) che parlano fra loro, 3) di qualcosa che non sia un uomo. Le regole, pubblicate nel suo fumetto del 1985 Dykes to Watch Out For, sono state riprese dai cinema svedesi.
Ellen Telje, AD di Bio Rio (Stoccolma), ha detto alla stampa locale di aver scoperto il test quattro anni fa e di essere rimasta scioccata dal vedere quanti pochi film avrebbero potuto passarlo, anche nel 2013. La nuova classificazione mira a incoraggiare i distributori ad offrire più film ‘approvati’ e a informare i consumatori femministi.
Bechdel ha così commentato l’iniziativa svedese sul suo sito web: “C’è stato del clamore (di recente) sul test perché una catena di cinema svedesi ha lanciato il sistema di classificazione sulla base della mia idea, rubata alla mia amica Liz Wallace, che — ne sono abbastanza sicura — l’aveva rubata a Virginia Woolf, che ne aveva scritto nel 1926”.
“Ho ricevuto molte richieste dai media ma le ignoro. Non mi sento a mio agio: c’è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nel non cogliere tutte le possibilità di pubblicità, non per me, ma per il coraggioso consorzio svedese, per non parlare della causa femminile in tutto il mondo. Inevitabilmente, in queste interviste, dico cose semplici, o mi trovo a difendermi da accuse assurde — come l'applicazione formale del test in una sala cinematografica, che è una forma di censura. Ho sempre sentito un’ambivalenza nel modo in cui il test è stato collegato al mio nome, ed è divenuto virale”, ha concluso Bechdel.
(Tradotto dall'inglese)
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