Ida di Pawel Pawlikowski trionfa à Plus Camerimage
- Lukasz Zal e Ryszard Lenczewski escono vincitori dalla manifestazione dedicata ai direttori della fotografia. Bruno Delbonnel e Lorenzo Hagerman sul podio

Dopo aver vinto prestigiosi premi a Gdynia, a Varsavia, a Londra, a Gijón e a Toronto (premio FIPRESCI), Ida [+leggi anche:
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intervista: Pawel Pawlikowski
intervista: Pawel Pawlikowski
scheda film] di Pawel Pawlikowski vince il Gran Premio (Golden Frog) del festival Plus Camerimage organizzato a Bydgoszcz e dedicato alla direzione della fotografia. Al primo posto si sono piazzati i due direttori della fotografia del film polacco: Lukasz Zal e Ryszard Lenczewski.
La giuria ha assegnato il Silver Frog a Lorenzo Hagerman, direttore della fotografia di Heli [+leggi anche:
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scheda film] di Amat Escalante (coproduzione tra il Messico, la Germania, l’Olanda e la Francia), mentre il francese Bruno Delbonnel ha guadagnato il Bronze Frog per Inside Llewyn Davis dei fratelli Ethan e Joel Coen.
La competizione riservata ai lungometraggi polacchi ha consacrato Arkadiusz Tomiak per le immagini di The Girl from the Wardrobe [+leggi anche:
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intervista: Bodo Kox
scheda film] di Bodo Kox, mentre la nuova sezione dedicata ai film in 3D ha incoronato, ex-aequo, la francese Hélene Louvart per la direzione della fotografia di Pina [+leggi anche:
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intervista: Wim Wenders
scheda film] del tedesco Wim Wenders (miglior documentario 3D) e Emmanuel Lubezki per quella di Gravity [+leggi anche:
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scheda film] di Alfonso Cuarón.
Plus Camerimage è anche una piattaforma di promozione per i giovani cineasti: la francese Alice Winocour ha vinto con Augustine [+leggi anche:
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scheda film] (fotografia di Georges Lechaptois), nella categoria registi esordienti, mentre il premio per il miglior esordio alla direzione della fotografia è andato a Chayse Irvin per Medeas [+leggi anche:
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scheda film] di Andrea Pallaoro.
Tra gli altri premiati figurano Camille Cottagnoud (per le immagini di Hiver nomade [+leggi anche:
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intervista: Manuel von Stürler
scheda film] di Manuel von Stürler – miglior lungometraggio documentario), Zuzanna Pyda (per Such a Landscape di Jagoda Szelc – miglior saggio di scuola di cinema) e Johan Palmgren (per Grandpa and Me and a Helicopter to Heaven, realizzato con Asa Blanck – miglior cortometraggio documentario).
(Tradotto dal francese)
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