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USCITE Italia

L'anno nuovo comincia con Un boss in salotto

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- La nuova commedia di Luca Miniero, dopo i campioni d'incassi Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, arriva in sala il 1° gennaio. Protagonisti Cortellesi e Papaleo

L'anno nuovo comincia con Un boss in salotto

Il conflitto Nord-Sud sembra non voler abbandonare le corde di Luca Miniero, che con Un boss in salotto [+leggi anche:
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torna a scherzare sulla contrapposizione (culturale, sociale e culinaria) tra meridionali e settentrionali d'Italia. Con il suo nuovo film, che arriva in sala il primo dell'anno, il regista napoletano prosegue il filone che gli ha dato enorme successo, con Benvenuti al Sud [+leggi anche:
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e Benvenuti al Nord [+leggi anche:
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– e ancor prima con lo sfizioso e surreale Incantesimo napoletano, co-diretto con Paolo Genovese – e mette in scena una piccola comunità del Nordest stravolta dall'arrivo di un temibile boss della camorra.

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Cristina (Paola Cortellesi) è sposata con Michele (Luca Argentero) ed è madre di due bambini, perfettina, arrampicatrice e con uno spiccato accento nordico. In verità si chiama Carmela, viene dal Sud e da una famiglia tutt'altro che privilegiata. Cristina ha cancellato il suo passato e, trasferendosi in alta Italia, si è costruita una nuova identità. A ricordarle chi è davvero, arriva suo fratello Ciro (Rocco Papaleo), sospetto boss della camorra in attesa di processo che non vede da quindici anni (ai figli ha raccontato che lo zio è morto) e che ha chiesto di trascorrere gli arresti domiciliari a casa sua. "Qui il conflitto fra Nord e Sud è sullo sfondo, per quanto si continui a riderci sopra", spiega Miniero. "E' più un film sulle radici, sui meridionali che per integrarsi perdono la loro identità, e su una certa società del Nord accondiscendente con la criminalità".

Quando infatti i ricchi e snob imprenditori Doriana e Carlo Manetti (Angela Finocchiaro e Alessandro Besentini, del duo comico Ale e Franz) scoprono il legame di Cristina con il boss, le spalancano le porte dell'alta società per ottenere i finanziamenti della camorra. "La famiglia trova riconoscimento solo per la sua amicizia col criminale", prosegue il regista, "un'ascesa e una caduta, entrambe non per merito, che mi sembrano molto italiane".

Risate non fini a se stesse, quindi, per questa commedia di Capodanno in cui spiccano le doti di Cortellesi e Papaleo in veste di parenti altamente improbabili eppure efficaci nei loro duetti comici, con da una parte le provocazioni del camorrista rozzo e sregolato, e dall'altra i tentativi disperati di Cristina di salvare le apparenze. A volte sopra le righe (vedi la scena del pomodoro schizzato sui muri), con qualche soluzione comica facile e già vista (il gatto vittima degli eventi e nascosto in frigorifero), nel complesso piacevole: una commedia d'evasione in perfetto stile natalizio. Nelle sale dal 1° gennaio in 450 copie con Warner; produce Cattleya con il sostegno della BLS - Film Fund & Commission dell’Alto Adige.

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