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PREMI Danimarca

I critici cinematografici danesi non ne hanno mai abbastanza

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- Un poster simile a quello di Nymphomaniac promuove il Premio Bodil 2014, riconoscimento danese che verrà assegnato il prossimo 1° febbraio con un premio alla carriera all'attore Jesper Langberg

I critici cinematografici danesi non ne hanno mai abbastanza

Nell'organizzare il Premio Bodil, riconoscimento dedicato al cinema danese istituito nel 1948 (il più vecchio del paese e uno dei più vecchi in Europa), la Danish Film Critics Association, per promuovere la cerimonia che si terrà il 1° febbraio al Bremen Theatre di Copenaghen, ha ricreato il poster sexy di Nymphomaniac [+leggi anche:
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, il film del regista danese Lars von Trier in uscita a Natale.

Lo slogan iniziale, Forget about Love, è stato rimpiazzato da This Is What Danish Film Critics Look Like When They Enjoy Good Films, e al posto dell’attrice francese Charlotte Gainsbourg e dell’attore svedese Stellan Skarsgård, a mostrarsi nella stessa posa erotica davanti all’obiettivo sono il critico cinematografico Jacob Wendt Jensen e undici suoi colleghi. “Non ne hanno mai abbastanza”, si legge sul comunicato stampa. “I critici cinematografici hanno la reputazione di essere gente che siede in una torre d’avorio, guardando il panorama cinematografico con un occhio critico e privo di humour. In realtà, come chiunque altro, di fronte all’esperienza di un grande film sono entusiasti, o addirittura eccitati”.

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Alla cerimonia di premiazione del 2014, condotta dall’attore danese Troels Lyby, il 73enne Jesper Langberg, ora ritiratosi dalle scene, riceverà un premio Bofil honoris causa per la sua carriera nel cinema danese. Formatosi al Royal Theatre di Copenaghen, del cui team ha fatto parte per più di 20 anni, Langberg ha recitato in più di 40 lungometraggi, e ha ricevuto due statuette Bodil, una per They Are All Like That di Knud Leif Thomsen (1968), l’altra per Stolen Spring di Peter Schrøder (1992). Il suo ruolo più popolare è stato però quello di Kresten Skjern nella serie televisiva Matador (1978) di Erik Balling.

Queste le parole di Wendt Jensen: “Langberg è un protagonista assoluto del teatro, della televisione e, soprattutto, del cinema danese. I suoi dialoghi sono chiari e sofisticati, e le sue interpretazioni si aprono sempre a vari livelli di lettura. Spesso, all’interno dei suoi film, Langberg non è il primo ad essere notato, ma spesso è l’ultimo ad essere dimenticato. È una recitazione che ti coinvolge lentamente e in silenzio, perché il modo in cui interpreta i suoi ruoli è pianificato meticolosamente, con una sensibilità speciale”.

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(Tradotto dall'inglese)

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