Sostegno dell’SFI per White People di Lisa Aschan
- Il nuovo film di Lisa Aschan è uno dei sei progetti che hanno ricevuto 1,9M€ in fondi di produzione dallo Swedish Film Institute

La regista svedese Lisa Aschan, vincitrice del Premio al Miglior Film Nordico a Göteborg e tre riconoscimenti nazionali Guldbagge — come Miglior Film e Sceneggiatura Originale — per il debutto del 2011 She Monkeys [+leggi anche:
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intervista: Lisa Aschan
scheda film], è pronta a un nuovo film, White People [+leggi anche:
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scheda film].
Aschan pensava in origine a un horror, Deposit, finanziato con un premio da 0,6M€ dello Stockholm International Film Festival, ma ha deciso alla fine di cancellare la produzione e restituire la somma.
Scritto da Aschan, e con Pernilla August, Vera Vitali e Issaka Sawadogo, White People segue un gruppo di sei persone segregate e in lotta della sopravvivenza. Il film è prodotto da Anna-Maria Kantarius per Garagefilm International, mentre NonStop Entertainment cura la distribuzione locale.
Il nuovo progetto di Aschan è uno dei tre lungometraggi e tre documentari supportati dallo Swedish Film Institute con 1,9M€ di fondi di produzione. White People riceverà 0,9M€, mentre 0,6M€ andranno a There Ought to Be Rules, della scrittrice e regista svedese Linda-Maria Birbeck. Prodotto da Linda-Maria Birbeck per Mint, il film racconta la storia di due 14enni di una cittadina sin troppo quieta che cercano di diventare adulte.
She’s Wild Again Tonight [+leggi anche:
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scheda film] della svedese Fia-Stina Sandlund, supportato con 0,2M€, conclude la sua trilogia tratta dalla piece Signorina Julie di August Strindberg. Scritto da Josefine Adolfsson, il film ha nel cast Alexandra Dahlström e Jens Lekmann in una versione radicalmente nuova della piece — un gioco di potere ambientato a New York. Tobias Janson lo produce per Story.
I documentari sono: Pixadores [+leggi anche:
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scheda film] di Amir Escandari, su una gang di graffitari brasiliani considerati artisti da alcuni e criminali da altri, Detained di Anna Persson e Shaon Chakraborty, dietro le quinte dello Swedish Migration Board, e I See You di Sylvelin Måkestad, sulla formazione di una ragazza non vedente.
(Tradotto dall'inglese)
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