ANICA, un workshop per Europa Creativa e Fondo Centrale di Garanzia
- Un panel su interventi diretti e indiretti. Europa Creativa ha introdotto importanti variazioni nell’incoraggiare nuovi modelli di business, con forme di promozione delle coproduzioni internazionali

Era intitolato “Europa Creativa e Fondo Centrale di Garanzia, interventi diretti e indiretti” l'incontro organizzato ieri a Roma da ANICA che ha aperto un nuovo ciclo di appuntamenti con lo scopo di mettere in relazione le imprese delle industrie cinematografiche audiovisive e multimediali e le imprese del cinema con le realtà della politica, delle istituzioni, dell’economia, della finanza e della società.
Il panel ha focalizzato l’attenzione su due aspetti del finanziamento alle imprese cinematografiche e audiovisive: il primo panel, moderato da Francesca Medolago Albani, responsabile dell’Area Studi e Sviluppo dell’ANICA, ha affrontato il tema delle modalità di sostegno offerte dal nuovo programma Europa Creativa, che ha sostituito il Programma Media, e delle opportunità che l’Unione Europea dedica alle PMI, con uno sguardo all’ esperienza del Fondo Europeo per gli Investimenti; la seconda sessione è stata invece dedicata all’approfondimento delle possibilità offerte dal Fondo Centrale di Garanzia per la Piccola e Media Impresa del Ministero dello Sviluppo Economico, con il contributo degli istituti bancari che ne hanno già chiesto l’utilizzo per le imprese del settore.
“Il budget di Europa Creativa dedicato all’audiovisivo è di 818 milioni di Euro nel periodo 2014/2020” ha esordito Giuseppe Massaro, Direttore di Europa Creativa/Media Desk Italia di Roma, entrando subito nel merito. “Si tratta di un leggero aumento rispetto all’ultima dotazione per il Programma Media, molto importante in un momento di spending review”, ha proseguito Massaro, illustrando le novità del sostegno europeo all’audiovisivo. Anche se sono state confermate la maggior parte delle azioni del vecchio programma, Europa Creativa ha comunque introdotto delle importanti variazioni, nell’incoraggiare nuovi modelli di business, introducendo per la prima volta forme di promozione delle coproduzioni internazionali e il sostegno a iniziative che aumentino l’alfabetizzazione dei cittadini europei per il cinema e l’audiovisivo e favoriscano la crescita del pubblico. Per il dettaglio si rimanda a questo allegato PDF.
Gianluca Rossi, rappresentante di Warrant Group, società che offre servizi di consulenza integrati e specializzati in tutte le fasi di sviluppo del business, ha illustrato gli strumenti di cui si è dotata l’Unione Europea per sostenere le piccole e medie imprese. In particolare si è soffermato sul nuovo programma Horizons 2020 che ha stanziato da qui al 2020 ben 71 miliardi di Euro, di cui circa 14 destinati alle piccole e medie imprese. La specificità del programma, che non ha limitazioni tematiche, sta nell’essere dedicato al sostegno della ricerca e di progetti innovativi. Interessante anche il programma Cosme da 2,3 miliardi di euro per le Pmi che favorisce la competitività delle imprese e destina una quota pari a 1,4 miliardi per facilitare l'accesso al credito per le Pmi attraverso garanzie su finanziamenti fino a 150mila euro. Il programma prevede anche sostegno al capitale di rischio finalizzato alla crescita dimensionale e azioni mirate per l'autoimprenditorialità. Il quadro completo presentato da Rossi è disponibile in questo file PDF.
Barbara Bettelli, dello studio legale Belaw – Cineconsulting Group ha raccontato l’esperienza italiana al Fondo Europeo per gli Investimenti nel gruppo di lavoro che sta elaborando la progettazione per il nuovo Fondo di garanzia Europeo specializzato per l’audiovisivo che prenderà il via nel 2016. Nel sottolineare la difficoltà di far parlare sistemi di finanziamento diversi tra loro all’interno dell’Unione Europea, Barbara Bettelli ha comunque rivelato che il focus del Fondo sarà sempre più orientato sulle imprese di produzione culturale. “Serve comunque uno sforzo da parte delle istituzioni e delle associazioni di settore italiane” ha concluso Barbara Bettelli, “per sensibilizzare le figure chiave che stanno lavorando a Bruxelles e in Lussemburgo alla connessione tra contenuti e tecnologie digitali, la maggior parte delle quali sono italiane”.
Bettelli ha anche moderato la seconda sessione dell’incontro, chiamando subito in causa Giuseppe Bronzino, presidente del Comitato di gestione del Fondo Centrale di Garanzia del MiSE. “La modifica dell’accesso al Fondo con l’estensione per le imprese che operano a commessa, e dunque anche a quelle cinematografiche, è stato un passo importante, ma purtroppo per le imprese del vostro settore l’utilizzo del Fondo non è ancora decollato” ha dichiarato Bronzino, imputando questa difficoltà soprattutto al fatto che le imprese della Regione Lazio, ovvero la maggior parte di quelle del settore cinematografico e audiovisivo, per accedere al Fondo di Garanzia erano obbligate ad avere la controgaranzia di un Confidi regionale. “Questo obbligo”, ha annunciato Bronzino “non è più necessario dallo scorso dicembre”, prevedendo di conseguenza una ripresa delle richieste dal settore.
Le modalità dei meccanismi del Fondo Centrale di Garanzia sono state illustrate da Guglielmo Belardi, Responsabile dell’Area Promozione e Assistenza Commerciale di Mediocredito Centrale, che è il braccio operativo del Fondo per il MiSE. Belardi ha ricordato che il Fondo non genera finanziamenti, ma serve ad aumentare la fattibilità dell’operazione, dando maggiori garanzie ai soggetti finanziari. Tanto che le domande non possono essere presentate direttamente dalle imprese, ma solo da istituti di credito, Confidi o altri intermediari finanziari. La relazione di Guglielmo Belardi può essere letta in questo allegato PDF.
In conclusione l’incontro ha dato spazio ai due istituti di credito che più si sono distinti nell’uso degli strumenti finanziari di cui il cinema può beneficiare, ovvero il gruppo BNL-BNP Paribas e Mediocredito Italiano del gruppo Intesa San Paolo.
Nicola Corigliano, Coordinatore del Desk Media Entertainment di Mediocredito Italiano ha parlato della sua esperienza nel gruppo di lavoro istituito presso il FEI per la costituzione del Fondo di Garanzia Europeo, invitando l’ANICA a far pressione sulle istituzioni europee perché adottino criteri che non siano troppo rigidi per le banche italiane e ha invitato a creare un sistema che favorisca le coproduzioni.
Alberto Baldini, Referente Cinema-Media per BNL Gruppo BNP Paribas, ha dato conto della situazione alla luce del prossimo avvento di Basilea 3 che utilizzerà parametri più rigorosi per il credito, obbligando le banche o ad aumentare il patrimonio o a ridurre l’erogazione del credito, introducendo anche il criterio del rating per le imprese. Baldini ha invitato le imprese cinematografiche a crescere dal punto di vista imprenditoriale gestendo così meglio i rapporti finanziari, facendo leva anche sul grande valore aggiunto che il cinema offre agli investitori.
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.