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FILM Romania

Romania e Hollywood insieme per Closer to the Moon

di 

- La tragicommedia è la più importante collaborazione rumena con Hollywood e uscirà il 7 marzo

Romania e Hollywood insieme per Closer to the Moon

Un giorno del 1959, a Bucarest, quattro uomini e una donna rapinano con un’auto blindata la Banca Nazionale di Romania, portando via un’enorme quantità di denaro. Quando vengono trovati, le autorità restano sconcertate: tutti e cinque sono importanti membri del partito Comunista. Cosa li ha spinti a rubare banconote inutilizzabili fuori dalla Romania, ed eccessive per acquistare beni nel paese stesso? Closer to the Moon [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, primo film di Nae Caranfil dal 2007 e suo primo in inglese, cerca di rispondere alla domanda in maniera leggera.

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Tratto da una storia vera, Closer to the Moon è una delle produzioni più costose mai realizzate in Romania e vede la partecipazione di Mark Strong nel ruolo di Max Radoiu, colonnello di polizia formatosi nel sistema che ha aiutato a costruire. Membro della comunità ebraica, è ancora più insoddisfatto per le tendenze del Partito nei confronti della pulizia religiosa. Insieme agli amici Alice (Vera Farmiga), della polizia scientifica, Iorgu (Christian McKay), professore di storia, Dumi (Tim Plester), ingegnere missilistico e Razvan (Joe Armstrong), giornalista rispettato, Radoiu pianifica con cura la rapina, che Caranfil racconta con ampi flashback.

Gli eroi si definiscono tutti Robin Hood rumeni, ed è esattamente ciò che sono, anche se in realtà quello che rubano al potente Partito per dare al resto del paese non è denaro, ma speranza. È facile comprendere la frustrazione dei capi della Securitate quando il denaro viene rubato, dato che uno dei vantaggi più pubblicizzati del Comunismo era l’assenza di criminalità nella società. L’aspetto più interessante, assurdo e surreale è però che dopo l’arresto dei cinque, la Securitate li costringe a rimettere in scena il furto davanti alla macchina da presa per farne un film di propaganda da mostrare nel paese.

Dopo la soprendente proiezione del work-in-progress al Transilvania International Film Festival 2013, Caranfil ha dichiarato scherzando: “Il 75% del film è vero. E il 75% è finzione”. Un’affermazione accuratamente assurda, sostenuta dal montaggio dell’originale film di propaganda inserito nei titoli di coda. Si vedono così i veri protagonisti della storia arrestati, processati e costretti a replicare la rapina, e la sceneggiatura riempie solo i vuoti della storia con l’energia e l’aplomb di Caranfil.

A volte però il film sembra un ambizioso compromesso: la storia era troppo interessante e l’approccio di Caranfil troppo leggero per trasformare la sceneggiatura in un film rumeno di successo, ed è facile capire perchè il regista abbia voluto garantire alla vicenda una maggiore esposizione. Il coinvolgimento di  Hollywood potrebbe però allontanare il pubblico locale, dato che i nomi rumeni suonano stranamente nella pronuncia degli attori inglesi e americani, nonostante la loro prova convincente. Il film è, d’altra parte, troppo locale e poco familiare per avere una distribuzione ampia negli USA, e sono molte le possibilità che Closer to the Moon si ritrovi in un limbo distributivo.

Quali che saranno i risultati degli spettatori nelle prossime settimane, Caranfil resta uno dei registi più amati di Romania dopo la Rivoluzione. Prima che l’Orso d’Oro Child's Pose diventasse il maggiore successo domestico dell’ultimo decennio, Philanthropy di Caranfil era la produzione locale più vista, con molte battute citate nelle conversazioni quotidiane. Gli appassionati del regista potranno ora aggiungerne di nuove all’elenco.

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(Tradotto dall'inglese)

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