Donne e ambiente protagonisti al Rome Independent Film Festival
- L'appuntamento romano con il cinema indipendente si terrà dal 16 al 23 marzo. Apre Return To Zero con Minnie Driver, chiude il doc Temporary Road su Franco Battiato
L’attrice Minnie Driver, protagonista dell’indie Return To Zero di Sean Hanish, storia di una difficile maternità, apre la 13ma edizione del Rome Independent Film Festival che prende il via il 16 marzo al Nuovo Cinema Aquila, per una settimana ricca di film e documentari indipendenti con numerose anteprime europee e mondiali. Sei i film in gara per la sezione internazionale, sei i lunghi italiani, venti i documentari, di cui otto stranieri.
I film italiani in concorso sono: The Stalker [+leggi anche:
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scheda film] di Giorgio Amato, sull'amore che sfocia in ossessione, le commedie CUT [+leggi anche:
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scheda film] del trio Riccardo Romboli, Giulio Valli, Nico di Lalla, e Sogni di gloria [+leggi anche:
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scheda film] del Collettivo John Snellinberg, gli “ecologici” Ci vorrebbe un miracolo [+leggi anche:
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scheda film] di Davide Minnella e La terra e il vento [+leggi anche:
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scheda film] di Sebastian Maulucci, e l’action noir The Sweepers [+leggi anche:
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scheda film] di Igor Maltagliati.
La selezione dei lungometraggi stranieri propone la figura della donna come protagonista: è artista ribelle e angosciata nello svizzero-tedesco Tempo Girl [+leggi anche:
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scheda film] (diretto da Dominik Locher) e in Paradise Cruise [+leggi anche:
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scheda film] (Matan Guggenheim), problematica e sola nel polacco The Girl From the Wardrobe [+leggi anche:
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intervista: Bodo Kox
scheda film] (Bodo Kox) e nello spagnolo Wounded [+leggi anche:
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intervista: Fernando Franco
scheda film] (Fernando Franco), madre-figlia in Nuwebe (Joseph Israel Laban).
Impegno sociale, ambiente, ma anche mafia e contrasto alle multinazionali sono alcuni dei temi affrontati nella sezione italiana dei documentari. Da segnalare Another World di Thomas Torelli che propone una riflessione inedita sull’interconnessione tra uomo e universo. Tematiche “eco” toccano Wangki di Joana de Freitas Ginori e Matteo Vieille Rivara, incentrato sulla battaglia quotidiana del popolo Miskito per preservare l’equilibrio tra uomo e natura, e Iriria - Niña tierra di Carmelo Camilli.
A 25 anni dalla sua morte, il regista Ambrogio Crespi riaccende la memoria sulla vicenda Tortora con il suo Enzo Tortora. Happy Goodyear, di Elena Ganelli e Laura Pesino, propone una riflessione sulle multinazionali portando alla ribalta il caso dell’omonima fabbrica di pneumatici. Di stampo diverso il documentario di Eleonora Marino, La bella Virginia al bagno, un viaggio tra fiere, circhi e luna park di fine '800. Non mancano i misteri italiani, di cui si occupa Romagna Nostra, le mafie sbarcano in Riviera di Francesco Ceccoli. Su Pierpaolo Pasolini si concentra Un intellettuale in borgata di Enzo de Camillis.
Tra i documentari esteri: l’originale storia di riconversione urbana di Ruina di Markus Lenz (Germania), e la visita in uno degli ambienti più riservati del mondo: una prigione afgana per donne in No Burqas Behind Bars, diretto da Nima Sarvestani (Svezia). Sarà un documentario a chiudere il festival: Temporary Road. (una) Vita di Franco Battiato, diretto da Giuseppe Pollicelli e Mario Tani.
Alcune importanti proiezioni del festival saranno ospitate su Rome Film Market, la nuova piattaforma dedicata alle pellicole indie provenienti da tutto il mondo promossa dal RIFF che vanta una ricca library fra corti, lungometraggi e doc indipendenti. Sulla piattaforma, fuori concorso, sarà possibile visionare fra gli altri: Viramundo - Un viaggio musicale con Gilberto Gil [+leggi anche:
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scheda film] di Pierre-Yves Borgeaud; Io Donna di Pino Quartullo, con Margherita Buy, Massimo Wertmuller, Sergio Rubini; Nuit Americhèn di Federico Greco, con Gianmarco Tognazzi, Regina Orioli; reCuiem di Valentina Carnelutti, con Teresa Saponangelo, Francesco Tricarico.
Al termine del festival saranno assegnati i RIFF Awards per un valore di oltre 50.000 euro.