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INDUSTRIA Italia

Le Film Commission motore dell'industria audiovisiva italiana

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- Una ricerca condotta dalla Fondazione Rosselli per conto di Luce Cinecittà evidenzia il dinamismo crescente delle FC regionali nella produzione di cinema e tv

Le Film Commission motore dell'industria audiovisiva italiana

Con un budget ordinario di circa 10 milioni di euro nel 2013 e una dotazione di 80 risorse umane stabili, cui si aggiunge una fitta rete di collaboratori e consulenti specializzati, le 18 Film Commission presenti sul territorio italiano costituiscono il motore propulsivo dell'industria audiovisiva a livello regionale. E' quanto emerge dalla ricerca "Il senso del cinema e dell'audiovisivo per i territori" condotta dalla Fondazione Rosselli, tra luglio e novembre del 2013, per conto di Luce Cinecittà, con la supervisione della Direzione generale Cinema del Mibact e in collaborazione con l'Associazione nazionale delle Film Commission.

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I dati, presentati ieri al Mibact, evidenziano che nel 2012 le produzioni nazionali ed estere hanno speso direttamente sui territori 260 milioni di euro a fronte di un intervento pubblico regionale, gestito in gran parte dalle FC, di 56,3 milioni complessivi. Nello stesso anno, su 1.064 produzioni, che hanno girato sui diversi territori, per un totale di 3.874 giornate di lavorazione, circa 300 hanno ottenuto un supporto tecnico-logistico beneficiando della fornitura di servizi di ospitalità, permessi, ricerca di location e consulenza di vario genere.

Le prime stime relative al 2013 indicano un trend in crescita sul duplice versante delle produzioni assistite e finanziate. Ad oggi, in Italia, si possono contare complessivamente 24 film fund che a vario titolo sostengono l'audiovisivo, in prevalenza alimentati dai bilanci ordinari delle regioni di appartenenza. L'intervento regionale, sottolinea la ricerca, è giunto ormai a pesare più di un quarto del totale nazionale e come dotazione supera nettamente l'ammontare dei contributi nazionali diretti (esclusi i contributi sugli incassi) destinati al cinema dal ministero attraverso il Fondo Unico per lo Spettacolo (nel 2013 pari a poco più di 22 milioni di euro).

A fare la parte del leone nel settore dell'audiovisivo regionale sono il Lazio e la Lombardia, regioni nelle quali ha sede il 50% delle imprese e degli occupati e che, da sole, coprono ancora il 60% del valore aggiunto. Spiccano inoltre per entità degli impegni economici a sostegno del comparto, le politiche d'intervento della Puglia, della Basilicata (risorse disponibili ma non ancora erogate) e dell'Alto Adige, davanti a regioni più solide come Piemonte e Toscana

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