Arizona con Jumpman al Cinemart
- La società parigina punta sul terzo lungometraggio di Ivan I. Tverdovsky e ha più di 10 film in lavorazione o in post-produzione nel primo semestre
Enorme attività internazionale per la società parigina Arizona che ha da poco presentato in competizione al Festival di Sundance My Happy Family [+leggi anche:
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intervista: Nana Ekvtimishvili, Simon …
scheda film] del duo Nana Ekvtimishvili - Simon Gross, una coproduzione tra Germania e Georgia che sarà proiettata anche nella sezione Forum del 67° Festival di Berlino (dal 9 al 19 febbraio 2017). La struttura diretta da Guillaume de Seille e Rémi Roy entra ora in azione al 45° Festival di Rotterdam dove presenterà al Cinemart (dal 29 gennaio al 1° febbraio 2017) Jumpman [+leggi anche:
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intervista: Ivan I. Tverdovsky
scheda film], progetto di opera terza di Ivan I. Tverdovsky, dopo l’apprezzato Corrections Class [+leggi anche:
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intervista: Ivan I. Tverdovsky
scheda film] (distribuito in Francia da Arizona) e il pluripremiato Zoology [+leggi anche:
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intervista: Ivan I. Tverdovsky
scheda film] (coprodotto dalla società francese che lo distribuirà nelle sale francesi il 15 marzo prossimo). La nuova opera del cineasta russo entrerà in lavorazione nel primo semestre e sarà incentrata su un giovane uomo insensibile al dolore che si ritrova coinvolto in una truffa orchestrata da funzionari di alto rango. Da notare che il progetto è stato anche selezionato per la piattaforma di coproduzione "Rotterdam-Berlinale Express" di Berlino.
Arizona si appresta a coprodurre e a girare altri tre film europei nel primo semestre 2017: Ága [+leggi anche:
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intervista: Milko Lazarov
scheda film] che il bulgaro Milko Lazarov (ammirato ai Venice Days 2013 con Alienation [+leggi anche:
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intervista: Milko Lazarov
scheda film]) prepara in Yakuzia e che rivisiterà liberamente il celebre classico di Robert Flaherty (1922), Free Subject della greca Stella Theodoraki e The Best We Can del cileno Alejandro Fernandez Almendras (Huacho [+leggi anche:
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scheda film]; To Kill a Man [+leggi anche:
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scheda film]; Much Ado About Nothing [+leggi anche:
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scheda film]) che sarà interamente girato in lingua ceca e la cui trama è centrata su un giovane regista teatrale diviso tra sua moglie e la sua amante durante l'ultima settimana di prove di un adattamento impossibile di Georges Perec.
In post-produzione figurano sei film Arizona. Tra questi spicca Khibula di George Ovashvili (The Other Bank [+leggi anche:
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scheda film] e Corn Island [+leggi anche:
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intervista: George Ovashvili
scheda film]), coprodotto con la Georgia (Alamdary Film) e la Germania (42film), venduto nel mondo da Pluto, e che racconta le disavventure di un presidente in fuga con alcuni uomini in una regione montagnosa e inseguito da "nemici".
E’ in post-produzione anche l'allegoria politica Sideways del turco Tayfun Pirselimoglu (in competizione a Locarno nel 2010 con Hair, premio della sceneggiatura a Roma nel 2013 con I Am Not Him [+leggi anche:
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scheda film]), la cui direzione della fotografia è affidata a Andreas Sinanos (apprezzato per il suo lavoro negli ultimi film di Theo Angelopoulos) e coprodotto da Arizona con Mitra (Turchia) e Bad Crowd (Grecia).
Figura inoltre In Perfect Health [+leggi anche:
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scheda film], terzo lungometraggio di finzione della rumena Anca Damian dopo Crossing Dates e A Very Unsettled Summer [+leggi anche:
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scheda film] (ricordiamo che la cineasta ha firmato anche i documentari d’animazione Crulic - The Path to Beyond [+leggi anche:
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intervista: Anca Damian
scheda film] e The Magic Mountain [+leggi anche:
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scheda film]). Il film che esplora il lutto di una famiglia ricompostasi dopo la morte misteriosa del marito e padre, un giudice influente, è coprodotto da Arizona con Aparte (Romania).
In post-produzione ci sono poi Pomegranate Orchard [+leggi anche:
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scheda film] dell’azero Ilgar Najaf sul misterioso ritorno di un padre nella fattoria di famiglia (coproduzione con Buta e Azerbaijanfilm Studio), l’opera prima slovacca Out di Gyorgy Kristof (progetto selezionato all'Atelier de la Cinéfondation del Festival di Cannes 2015) e Silent Mist del cinese Miaoyan Zhang (apprezzato nel 2011 a Rotterdam con Black Blood e nel 2015 con A Corner of Heaven [+leggi anche:
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scheda film]).
Si segnalano infine nell’impressionante line-up di coproduzioni di Arizona fuori d'Europa, il primo lungo giapponese Femme fatale di Kyoko Miyake e il film sudafricano Sew the Winter to my Skin [+leggi anche:
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scheda film] di Jahmil X.T. Qubeka.
(Tradotto dal francese)
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