Nuits blanches sur la jetée: la legge dell'amore
- Un nottambulo, una donna sedotta e abbandonata, un cellulare e un faro, questi gli ingredienti del film di Paul Vecchiali in concorso a Locarno
Ispirato dai film di Bresson e Visconti, Paul Vecchiali decide di confrontarsi con le Notti Bianche di Dostoevskij. Nel suo adattamento cinematografico, Nuit blanches sur la jetée [+leggi anche:
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scheda film], in concorso al 67° Festival del film di Locarno, inserisce dei passaggi di Memorie dal sottosuolo e de L'idiota, nell'intento di evidenziare il masochismo che pervade e accomuna molte opere del grande scrittore russo.
Ogni sera un nottambulo passeggia sul molo del porto della città dove sta trascorrendo un anno sabbatico. Qui incontra una giovane donna che aspetta l’uomo di cui è innamorata. Durante quattro notti, tanto reali quanto sognate, i due discorrono della vita e dell'amore. Natacha e Fedor si fanno trasportare da Dostoevskij negli anfratti dell'animo umano dove l'amore fa più paura. Come in una danza, volteggiano, si avvicinano, si respingono, si sostengono, e per finire si separano; lasciandoci i fruscii di due anime che si sono sfiorate.
I due personaggi “si nutrono del piacere provocato dalla loro tristezza”, evocando così quel masochismo che, secondo il regista, è un tratto distintivo della psiche e dell'opera di Dostoevskij.
Il film, prodotto da Dialectik, è stato considerato da molti critici “dostoevskiano”, come fieramente riporta Vecchiali in conferenza stampa… il problema è che Dostoevskij non faceva il regista!
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