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VENEZIA 2014 Fuori Concorso

Italy in a Day, Salvatores e un sabato italiano

di 

- VENEZIA 2014: Il format di Ridley Scott adattato dal premio Oscar italiano uscirà per un giorno nelle sale

Italy in a Day, Salvatores e un sabato italiano

Gabriele Salvatores stava girando il suo prossimo film, Il ragazzo invisibile (news), quando il 26 ottobre del 2013 è stato chiesto agli italiani di girare dei video con qualsiasi mezzo, inclusi gli smartphone, nelle 24 ore di quel giorno. Il film che ne è nato, Italy in a day [+leggi anche:
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, è un progetto di Ridley Scott (Life in a Day [+leggi anche:
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), una sorta di "social movie" fatto con il montaggio di 632 video selezionati da una squadra di 40 persone da 44.197 video ricevuti. "Ne esce l'immagine di un'Italia ferita, sofferente ma piena di speranza. C'è molta paura tra i giovani. Il futuro, la crisi, il lavoro sono temi che ricorrono molto e che fanno nascere dei demoni dentro di noi. Nasce la voglia di rimanere nell'ambito del nostro cortile". Il film, prodotto da Indiana con RAI Cinema, uscirà nelle sale per un solo giorno, il 23 settembre. 

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Il regista premio Oscar ha montato questi video in cronologia, esattamente come un sabato italiano in cui ci si sveglia, si fa colazione, si esce, si lavora, si fanno mille cose diverse, persino dar da mangiare a un piccolo pipistrello. "Ci sono dei fili che legano il film, immagini che tornano, come la ragazza sotto il lenzuolo, o l'eruzione del vulcano, l'astronauta Palmitano che parla dalla navetta spaziale e il viaggio sulla nave porta-container. Sono le cose mi hanno colpito di più, temi che mi sono cari come il viaggio". 

Senza scomodare Ejzenštejn, è il montaggio che fa la differenza rispetto ad un giro su Youtube. "In realtà è poi il modo di leggere le immagini con il montaggio che sempre di più, con tante immagini come in questo caso, diventa l'anima di un film. La potenza del montaggio è la forza del regista. Non basta una macchina per fare il fotografo". 

Sulla qualità dei video, Salvatores dice: "Abbiamo eliminato le cose troppo costruite. Abbiamo voluto scegliere le cose più sincere possibili. Gli italiani credo che abbiano bisogno di qualcuno che li ascolti. Più che di selfie, mi sembra che abbiamo bisogno di un analista per la necessità di comunicare".

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