09/09/2014 - Dopo aver partecipato al Festival di Roma 2013 nella sezione Alice nella Città, il nuovo film di Vittorio Moroni sarà distribuito da Maremosso in collaborazione con Lo Scrittoio

Un adolescente italo-filippino che guarda alle stelle, ragiona di filosofia e si batte per il suo diritto allo studio è il protagonista di Se chiudo gli occhi non sono più qui [+leggi anche:
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scheda film], nuovo lavoro di Vittorio Moroni (regista di Tu devi essere il lupo, Le ferie di Licu, e sceneggiatore, con Emanuele Crialese, di Terraferma [+leggi anche:
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intervista: Emanuele Crialese
intervista: Emanuele Crialese
scheda film]) che dopo aver partecipato al Festival di Roma 2013 nella sezione Alice nella Città e al Santa Barbara International Film Festival 2014, esce finalmente nelle sale italiane il 18 settembre distribuito da Maremosso in collaborazione con Lo Scrittoio. 

Siamo nel nord-est d’Italia. Kiko (l’esordiente Mark Manaloto), è figlio di madre filippina e padre italiano. Quest’ultimo, Jacopo (Ignazio Oliva, che vediamo solo in fotografia) è morto in un incidente stradale, lasciando un vuoto enorme nel ragazzo, che in un luogo tutto suo (un autobus abbandonato che richiama quello di Into the Wild) gli ha eretto una specie di santuario, pieno di foto, ricordi e libri di astronomia, passione che Jacopo ha trasmesso al figlio. Kiko però, invece di studiare, è costretto a lavorare nel cantiere edile guidato da Ennio (Giuseppe Fiorello), nuovo compagno della madre Marilou (Hazel Morillo). Ma l’incontro con Ettore (Giorgio Colangeli), che si presenta come ex professore e amico del padre, gli cambierà la vita: l’uomo accende nel ragazzo l’amore per la filosofia e lo stimola a lottare per il proprio futuro. Il vecchio uomo, però, nasconde un drammatico segreto che metterà Kiko a durissima prova.

“Volevo parlare di un adolescente di oggi che fosse anche lo specchio di una generazione che non ha padri né maestri”, ha spiegato il regista alla presentazione romana del film. “E’ un film sulla conoscenza e di come essa ti cambia la vita. Con Marco Piccarreda lo abbiamo scritto come un film di finzione, ma poi l’ho girato come un documentario: ogni scena poteva essere riscritta sul set, purché fosse vera”. Ancora una volta, dopo Le ferie di Licu e Terraferma, l’autore si sofferma su storie di immigrati: “La questione della doppia identità culturale è presente nel film, ma i problemi di Kiko sono gli stessi di un adolescente italiano. Negli ultimi 25 anni l’immigrazione ha trasformato questo paese, la cosa intrigante ora è vedere come vivono queste persone: c’è tanto da raccontare”.

Nel lungo periodo di gestazione del film (quattro anni e mezzo, 19 stesure di sceneggiatura) il regista si è documentato frequentando un liceo romano e parlando con studenti e insegnanti. Ed è proprio a scuola che il film tornerà: oltre all’uscita nelle sale, verrà infatti proposto agli istituti di tutta Italia per l’intero anno scolastico 2014/2015 e gli studenti potranno partecipare a un contest in cui saranno chiamati a raccontare quali sono le figure che li hanno aiutati a superare momenti di crisi (in palio, un workshop gratuito di cinema con Vittorio Moroni e Marco Piccarreda). Con il biglietto del cinema, ci si potrà inoltre iscrivere al concorso “Se chiudo gli occhi sono in Oriente” e vincere due biglietti per le Filippine.

Se chiudo gli occhi non sono più qui è una produzione 50N con Rai Cinema, con il supporto di MiBACT, FVG Film Commission e BLS Film Fund & Commission dell’Alto Adige. Per maggiori informazioni sui contest clicca su www.50notturno.it.