30/04/2003 - Esce nelle sale Porto mio fratello a fare sesso, opera prima pluri-premiata di Sven Taddicken. Con i toni della commedia il film parla della “prima volta” di un giovane handicappato

Porto mio fratello a fare sesso ("Mein Bruder, Der Vampir") è il biglietto da visita per l'Italia di Sven Taddicken, classe 1974, giovane regista tedesco esordiente con una commedia che parla di sesso e handicap: la quattordicenne Nic vuole perdere la verginità, suo fratello Josch, che sta per compiere 30 anni ma ha il cervello di un bambino, ha un unico desiderio, farlo per la prima volta con la fidanzata di suo fratello Mike. Nel finale del film i due ragazzi trovano una soluzione ai loro problemi molto originale e sorprendente.

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Il film ha ricevuto un'accoglienza positiva dalla critica tedesca, anche se parte di essa ha avuto da ridire sul finale, giudicato troppo provocatorio. Prodotto da Gambit insieme a Teamworx, SWR Baden-Baden e Bayerischer Rundfunk, Porto mio fratello a fare sesso ha ricevuto numerosi premi nei festival in cui è stato presentato ed è già uscito in molti Paesi (Corea del Sud, Taiwan, Olanda e Germania, presto in Belgio). Adesso tocca all'Italia, da oggi nelle sale in dieci copie distribuito da Sharada Film.

"Il mio amico Matthias Pacht, sceneggiatore del film - ha raccontato Sven Taddicken - ha un fratello affetto dalla sindrome di Down. Ha conosciuto quindi il peso e la gioia di vivere con un handicappato. Insieme abbiamo deciso di fare un film prendendo spunto dalla sua esperienza personale e scegliendo come approccio la commedia. Sono andato per alcune settimane in una casa dove seguono persone con handicap. Sono rimasto affascinato dalla spontaneità di queste persone, che fanno ciò che vogliono senza troppe inibizioni." Questa opera prima conferma l'ottimo stato di salute del giovane cinema tedesco, salito di nuovo sulla scena internazionale grazie al successo di Good Bye Lenin! [+leggi anche:
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intervista: Wolfgang Becker
scheda film] di Wolfgang Becker.