Index Zero, il presente prossimo venturo
- Presentato al Festival di Roma l'esordio del giovale Lorenzo Sportiello è un film di fantascienza che tocca i grandi temi dell'immigrazione e della biotecnologia

Un futuro prossimo apocalittico in cui vige l'eugenetica. E' un sotto-genere che la fantascienza sta affrontando da molto tempo e che il giovane regista Lorenzo Sportiello ha voluto dare un contributo con la sua opera prima Index Zero [+leggi anche:
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scheda film], presentata in Prospettive Italia allo scorso Festival di Roma. Un film che dice la sua sui grandi temi dell'immigrazione e della biotecnologia attraverso una lente distopica. Recitato in inglese dal britannico Simon Merrells (The Wolfman), la Shooting Star romena 2012 Ana Ularu (Una folle passione, in arrivo sugli schermi europei) e Antonia Liskova, attrice slovacca naturalizzata italiana (Riparo [+leggi anche:
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scheda film]), Index Zero aspira evidentemente ad una distribuzione internazionale.
Siamo nel 2035, Eva, incinta, e Kurt, sono all'estremo delle loro forze nel tentativo di penetrare illegalmente entro i confini d'Europa, diventato un continente off limits in seguito alla crisi economica globale. In questo caso il Grande Fratello è una sorta di psico-ministero della Salute che controlla il grado di "sostenibilità" (ambientale, energetica, economica, alimentare, sociale) di ciascuno. Il punteggio ottenuto dal test è diventato merce di scambio in un mondo che controlla tutto, incluse le nascite. Fuori, oltre le barriere, i "non-sostenibili" protestano e premono sui confini.
I riferimenti più palesi sono Gattaca di Andrew Niccol, ambientato in un futuro prossimo in cui le lotte di classe sono tra chi è nato programmato geneticamente e chi con un patrimonio genetico naturale, e Codice 46 [+leggi anche:
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scheda film] di Michael Winterbottom, che descrive una società in cui chiunque deve avere un certificato di assicurazione, mentre tutti gli altri abitano nel deserto fuori dalle città. Molti altri i paragoni possibili, ma Lorenzo Sportiello, con una regia low budget ed efficaci effetti visivi quasi impercettibili, riesce a evitare il rischio di naïveté. Come afferma lo stesso regista, "usare il genere per metaforizzare l’attualità è la possibilità più intrigante della fantascienza. Index Zero non vuole essere una rappresentazione distopica del futuro, ma una proiezione realistica del nostro presente distopico".
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