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In concorso - Good bye Lenin!

di 

- Wolfgang Becker e i giorni caldi del crollo del muro di Berlino in una commedia a tratti esilarante

Videointervista

Berlino è città di divisioni e separazioni. E di divisioni e separazioni parla Good bye Lenin! [+leggi anche:
trailer
intervista: Wolfgang Becker
scheda film
]
, film di Wolfgang Becker, in competizione alla Berlinale. La divisione è quella di una città a lungo martoriata da un confine artificiale, ma è anche quella di una famiglia distrutta da un padre che ha abbandonato moglie e due figli in cerca di quella libertà che solo l'Ovest poteva garantire.

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Parte da qui Wolfgang Becker, ambientando il racconto gli ultimi giorni prima della caduta del Muro, quando una donna (Karin Sass), comunista fervente, entra in coma. Al risveglio, otto mesi dopo, tutto è cambiato, ma i figli, per evitarle fatali emozioni, le nascondono la fine della DDR, e tra equivoci e paradossi ricreano, in un appartamento di Mitte, un angolo comunista dove il tempo non è passato. Prodotto dalla X Filme di Stefan Arndt, Dany Levy, Tom Tykwer e dello stesso Wolfgang Becker, Good bye Lenin è stato accolto in sala con applausi convinti. Il film è già stato venduto per la distribuzione in molti paesi esteri, dalla Francia al Giappone.

"Il film - ha detto Wolfgang Becker - è una commedia con un lato triste. La sceneggiatura di Bernd Lichtenberg, molto ben articolata, è una storia sul muro, ma è soprattutto la storia della relazione tra una madre e un figlio. Una storia come tante altre, nella quale il contesto è, però, fondamentale. Alcuni momenti sono comici, ma abbiamo sempre cercato di divertire senza ridicolizzare le persone". Il dramma sorge nel momento in cui il padre abbandona la famiglia.. "La famiglia distrutta - spiega ancora il regista - è un aspetto molto importante della trama e anche questa separazione è una conseguenza della divisione della Germania. La riunificazione non ha risolto questi drammi. Della DDR, oggi, sembra che non sia rimasto quasi nulla, gli omini verdi dei semafori e poco altro, ma i ricordi sono rimasti integri. Ed ho cercato di rispettare il più possibile questi ricordi, perché la memoria é fondamentale per tutti noi".

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