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PORTO POST DOC 2014

Porto/Post/Doc: nasce un nuovo festival

di 

- Gli ultimi film di Pedro Costa e Manoel de Oliveira tra i titoli proposti nella nuova vetrina dedicata agli sfocati confini tra realtà e finzione

Porto/Post/Doc: nasce un nuovo festival
Il direttore di Porto/Post/Doc Dario Oliveira alla conferenza stampa di venerdì scorso al Rivoli Theatre

La prima edizione di Porto/Post/Doc si svolgerà dal 4 al 13 dicembre in tre sale del centro di Porto, e promette di presentare documentari all'avanguardia che contribuiranno a far crescere l'effervescenza culturale della città.

Porto/Post/Doc, che ha come obiettivo mostrare e riflettere il trend ibrido del mix di finzione e realtà nel documentario, è stato presentato venerdì scorso in una conferenza stampa col  direttore del festival Dario Oliveira (che ha guidato per anni il Vila do Conde Short Film Festival), l'assessore comunale Paulo Cunha e Silva, il teorico di cinema Daniel Ribas e il regista Pedro Neves.

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La line-up include circa 50 film in cinque sezioni e sette proiezioni speciali. Dodici lungometraggi sono in concorso – una selezione di documentari che, secondo de Oliveira, “rafforzano gli aspetti politici del genere documentario e i suoi legami più forti con i conflitti umani”.

Tra i film internazionali in concorso ci sono 9999 [+leggi anche:
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di Ellen Vermeulen (Belgio), The Shelter [+leggi anche:
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intervista: Fernand Melgar
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di Fernand Melgar (Svizzera), Atlas di Antoine D’Agata (Francia), Danger Dave di Philippe Petit (Francia), Letters to Max [+leggi anche:
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di Eric Baudelaire (Francia), Fog [+leggi anche:
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di Nicole Vögele (Germania), Waiting for August di Teodora Ana Mihai (Belgio/Romania), Our Terrible Country di Mohammad Ali e Ziad Homsi (Siria/Libano) e Storm Children – Book One di Lav Diaz (Filippine). 

Il concorso è completato da tre film portoghesi visti di recente a DocLisboa: la produzione Terratreme Trading Cities di Luísa Homem e Pedro Pinho, (Be)Longing di João Pedro Plácido e il commovente tributo all'ex direttore del Portuguese Film Museum di Manuel Mozos, João Bénard da Costa – Others Will Love the Things I Loved (leggi la recensione).

La sezione “Persona” è dedicata ai diritti umani e propone uno dei film potenzialmente più interessanti del festival, Acima das Nossas Possibilidades (letteralmente “Oltre le nostre possibilità”). Diretto da Pedro Neves, fa parte di un progetto più ampio che comprende anche i lavori di otto fotografi che ritraggono le devastanti conseguenze delle politiche della Troika sulla società portoghese.

La più leggera sezione “Transmission” è invece dedicata alla relazione tra musica e cinema con un programma di concerti e documentari musicali.

A Manoel de Oliveira, che compirà 106 anni l'11 dicembre, è dedicato un altro tributo: il festival presenterà il suo ultimo corto, The Old Man of Belem (leggi la news), di recente alla Mostra di Venezia. Un altro nome importante del cinema portoghese, Pedro Costa, vedrà il suo Horse Money [+leggi anche:
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, premiato a Locarno, in anteprima al Porto/Post/Doc nella stessa settimana di uscita nelle sale.

Oltre alla line-up, il festival organizza un seminario dal titolo “Dov'è il reale?”. Dopo tutto, come Cunha e Silva avevano argutamente commentato nel corso della conferenza stampa, "Non c'è niente di più irreale del reale”. Moderato Daniel Ribas, il seminario metterà insieme registi, sociologi, lettori e geografi per parlare del tema centrale di Porto/Post/Doc: l'ibridazione contemporanea di documentario e finzione. Le conclusioni potenziali costituiranno la base di un manifesto scritto del festival.

Sono grandi le aspettative per questo nuovissimo evento, soprattutto se il suo spirito resterà alto dopo la serata conclusiva del 13 dicembre, attraverso le sessioni cinematografiche mensili organizzate a partire dal 2015. Oltre al festival e a un cine-club, Porto/Post/Doc sta lavorando anche al lancio di una casa di produzione con due documentari: uno sulla scena post-punk di Porto, e l'altro sui quartieri poveri della città, diretto dal regista premiato a Cannes e Berlino João Salaviza.

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(Tradotto dall'inglese)

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