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FESTIVAL Austria

Macondo vince a Vienna

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- Con 300 film e un pubblico giovane e numeroso come non mai, il grande evento viennese si conclude con un buon bilancio

Macondo vince a Vienna
Macondo di Sudabeh Mortezai

L'edizione 2014 della Viennale (23 ottobre-6 novembre) si è conclusa con la vittoria del film austriaco Macondo [+leggi anche:
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intervista: Sudabeh Mortezai
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 di Sudabeh Mortezai, che faceva parte dei candidati agli Orsi nell’ultimo festival di Berlino (leggi la critica). Questo ritratto di un giovane ceceno residente in un quartiere di rifugiati di Macondo (nel distretto viennese di Simmering) che, dopo la morte del padre, è dovuto crescere rapidamente, si è guadagnato il premio di Vienna (di un valore pari a 12 000 euro) cosi come il Premio MehrWERT, una ricompensa offerta da Erste Bank, lo sponsor principale della Viennale, che offre la possibilità a un giovane talento di andare a studiare due mesi a New York.

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Il Premio di Vienna per il miglior documentario (di un valore di 12 000 euro) è stato assegnato alla coproduzione franco-austriaca We Come As Friends [+leggi anche:
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 di Hubert Sauper, che ha fatto scoprire allo spettatore il cuore del Sudan.

La FIPRESCI ha premiato il film indiano Court di Chaitanya Tamhane, e il Premio dei lettori dello Standard ha eletto Bird People [+leggi anche:
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intervista: Pascale Ferran
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della francese Pascale Ferran. Il Premio MehrWERT per il miglior cortometraggio è stato attribuito alla coproduzione austro-americana Eden's Edge di Gerhard Treml e Leo Calice.

Come ogni anno, la Viennale ha presentato circa 300 film, tra cui molti titoli di alto livello che erano già stati presentati nei più grandi festival d’Europa, come le selezioni cannensi Adieu au langage (3D) [+leggi anche:
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 di Jean-Luc Godard, Amour fou [+leggi anche:
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 dell’austriaca Jessica Hausner, Sils Maria [+leggi anche:
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di Olivier Assayas, Due giorni, una notte [+leggi anche:
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 dei fratelli Dardenne, Leviathan [+leggi anche:
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 di Andreï Zviaguintsev, Party Girl [+leggi anche:
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 di Marie Amachoukeli, Claire Burger e Samuel Theis, e ancora il film-evento Nymphomaniac [+leggi anche:
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intervista: Louise Vesth
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, versione integrale, Pasolini [+leggi anche:
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 di Abel Ferrara, Calvary [+leggi anche:
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 di John Michael McDonagh, Phoenix [+leggi anche:
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 dell’eccellente Christian Petzold e i tre finalisti del Premio LUX: Ida [+leggi anche:
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. La chiusura è stata affidata all’incredibile Snow Therapy [+leggi anche:
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intervista: Ruben Östlund
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 di Ruben Östlund.

Il direttore del festival, Hans Hurch, è felice del successo di questa edizione della Viennale che, per la prima volta, è durata 15 giorni e ha registrato un aumento nel numero degli spettatori (98 200) come della percentuale dei posti venduti (81,7% delle poltrone disponibili), il che ha portato il numero delle proiezioni sold-out a 131. 

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(Tradotto dal francese)

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