I fratelli Dardenne profeti in patria
- La 5^ cerimonia dei Magritte del cinema belga si è tenuta sabato sera, consacrando (finalmente) i fratelli Dardenne per Due giorni, una notte

I professionisti del cinema belga, riunitisi sabato sera per i Magritte del cinema belga, ha finalmente – è il caso di dire – consacrato il lavoro di Luc e Jean-Pierre Dardenne, attribuendo ai due fratelli i premi del Miglior film e del Miglior regista per Due giorni, una notte [+leggi anche:
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intervista: Luc and Jean-Pierre Dardenne
scheda film].
Nel 2012, i fratelli se ne erano ripartiti a mani vuote, o quasi, con Il ragazzo con la bicicletta [+leggi anche:
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intervista: Jean-Pierre e Luc Dardenne
scheda film], al quale l’Académie Delvaux aveva preferito Les Géants [+leggi anche:
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intervista: Bouli Lanners
scheda film] di Bouli Lanners. Certo, nessuno è profeta in patria, ma il fatto che i Dardenne, acclamati in tutto il mondo e membri dell’esclusivo club dei registi che hanno ricevuto due Palme d’oro, avessero sfiorato il Magritte, all’epoca appena nato, aveva un retrogusto un po’ amaro. Il danno è ora riparato, tanto più che il Magritte del miglior attore è stato assegnato a Fabrizio Rongione per Due giorni, una notte. Un primo riconoscimento per l’attore scoperto dai Dardenne in Rosetta, dove recitava al fianco di un’altra esordiente, Emilie Dequenne, che ha ricevuto il Magritte della miglior attrice per la sua performance in Pas son genre [+leggi anche:
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intervista: Lucas Belvaux
scheda film]. Ed è a Jérémie Rénier, scoperto in La Promesse e da allora fedele collaboratore dei fratelli, che è andato il Premio del miglior attore non protagonista per la sua performance in Saint Laurent [+leggi anche:
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Q&A: Bertrand Bonello
scheda film] di Bonello. Questi tre premi dell’interpretazione sottolineano, quindi, l’incredibile capacità di talent scout dei due registi. Premiati inoltre i Dardenne coproduttori, con Les Films du Fleuve, di Marina [+leggi anche:
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intervista: Cristiano Bortone
scheda film] di Stijn Coninx: il film ha ricevuto tre premi (miglior scenografia, migliori costumi e miglior film fiammingo).
Del resto del palmarès si segnala il Premio della sceneggiatura attribuito a Lucas Belvaux per Pas son genre (lo aveva ricevuto anche nel 2013 per 38 Témoins [+leggi anche:
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scheda film]) e il Premio della fotografia assegnato a Manu Dacosse per il suo notevole lavoro sull’insolito film di Cattet e Forzani, L’Etrange Couleur des Larmes de ton Corps [+leggi anche:
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scheda film]. Infine, l’Académie Delvaux ha seguito le orme dei César aggiudicando il Premio della miglior promessa maschile a Marc Zinga per Les Rayures du Zèbre [+leggi anche:
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scheda film], che concorrerà ai César nella stessa categoria per il suo ruolo in Qu’Allah bénisse la France [+leggi anche:
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scheda film], e di cui si è appreso da poco che incarnerà il cattivo in Spectre, il prossimo James Bond.
Palmarès
MIGLIOR FILM
Due giorni, una notte, di Jean-Pierre e Luc Dardenne
MIGLIOR REGISTA
Jean-Pierre e Luc Dardenne, per Due giorni, una notte
MIGLIOR FILM FIAMMINGO
Marina, di Stijn Coninx
MIGLIOR OPERA PRIMA (Magritte assegnato dal pubblico)
Je te survivrai [+leggi anche:
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scheda film], di Sylvestre Sbille
MIGLIOR SCENEGGIATURA
Lucas Belvaux, per Pas son genre
MIGLIOR ATTORE
Fabrizio Rongione, per Due giorni, una notte
MIGLIOR ATTRICE
Emilie Dequenne, per Pas son genre
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Jérémie Renier, per Saint Laurent
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Lubna Azabal, per La Marche [+leggi anche:
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intervista: Nabil Ben Yadir
scheda film]
MIGLIOR PROMESSA FEMMINILE
Ambre Grouwels, per Baby Balloon [+leggi anche:
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MIGLIOR PROMESSA MASCHILE
Marc Zinga, per Les Rayures du Zèbre
MIGLIOR SCENOGRAFIA
Hubert Pouille, per Marina
MIGLIORI COSTUMI
Catherine Marchand, per Marina
MIGLIOR FOTOGRAFIA
Manu Dacosse, per L'Etrange couleur des larmes de ton corps
MIGLIOR SUONO
Henri Morelle e Luc Thomas, per Pas son genre
MIGLIOR MONTAGGIO
Damien Keyeux, per La Marche
MIGLIOR MUSICA ORIGINALE
Soldout per Puppy Love [+leggi anche:
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MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
La Bûche de Noël, di Stéphane Aubier e Vincent Patar
MIGLIOR DOCUMENTARIO
Quand je serai dictateur [+leggi anche:
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scheda film], di Yaël André
MAGRITTE D’ONORE
Pierre Richard
(Tradotto dal francese)
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