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CANNES 2015 Selezione

Verso la Croisette: i possibili candidati

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- Monta l'eccitazione intorno alla lista dei pretendenti a una selezione a Cannes il prossimo maggio

Verso la Croisette: i possibili candidati

Mentre la 65ma Berlinale si appresta ad annunciare il suo palmarès sabato, i suoi corridoi brulicano di rumors sul possibile programma dell’indiscutibile manifestazione-faro dell’industria cinematografica mondiale: il Festival di Cannes, la cui 68ma edizione si svolgerà dal 13 al 24 maggio 2015 con i fratelli Ethan e Joel Coen presidenti di giuria della competizione ufficiale (leggi la news). Una panoramica sugli effettivi pretendenti a una selezione, che sarà svelata a metà aprile dal delegato generale Thierry Frémaux

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L'Europa non manca di seri candidati a un posto nella corsa alla Palma d’Oro 2015. Tra questi, Icon [+leggi anche:
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intervista: Stephen Frears
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dell’inglese Stephen Frears, As Mil e uma Noite [+leggi anche:
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intervista: Miguel Gomes
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del portoghese Miguel Gomes, Louder Than Bombs [+leggi anche:
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intervista: Joachim Trier
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del norvegese Joachim Trier, Les chevaliers blancs [+leggi anche:
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intervista: Joachim Lafosse
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del belga Joachim Lafosse, e i film in lingua inglese The Lobster [+leggi anche:
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Q&A: Yorgos Lanthimos
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del greco Yorgos LanthimosRegression [+leggi anche:
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intervista: Alejandro Amenábar
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dello spagnolo Alejandro Amenabar. Il danese Thomas Vinterberg potrebbe concedersi il lusso di una doppia candidatura con Far from the Madding Crowd [+leggi anche:
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e The Commune [+leggi anche:
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intervista: Thomas Vinterberg
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. Tra i possibili selezionati anche Francophonia [+leggi anche:
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del russo Alexander Sokurov, One Floor Below [+leggi anche:
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intervista: Radu Muntean
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del rumeno Radu Muntean e The Treasure del suo connazionale Corneliu Porumboiu, oltre a Schneider vs. Bax [+leggi anche:
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intervista: Alex van Warmerdam
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dell’olandese Alex van Warmerdam.

L'Italia, che quest’anno conta forse più pretendenti che possibili selezionati, si può augurare che Mia Madre [+leggi anche:
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intervista: Nanni Moretti
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di Nanni Moretti sia sulla Croisette a maggio (con un’uscita in sala il mese precedente nel suo paese), forse affiancato da Il racconto dei racconti [+leggi anche:
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Q&A: Matteo Garrone
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di Matteo Garrone. In compenso, l’incertezza avvolge il lungometraggio in lingua inglese La giovinezza (Youth) del premio Oscar Paolo Sorrentino che potrebbe slittare verso una première in autunno. Si segnala inoltre L'Ultimo Vampiro di Marco Bellocchio e A Bigger Splash [+leggi anche:
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intervista: Luca Guadagnino
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di Luca Guadagnino (che vedremmo bene fuori concorso). 

Il resto del mondo è ben presente con, come favoriti sul fronte nordamericano, Sea of Trees di Gus Van Sant, Carol di Todd Haynes e Midnight Special di Jeff Nichols, mentre El Clan [+leggi anche:
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 dell’argentino Pablo Trapero è in cima ai pronostici per l’America del Sud. Quanto all’Asia, quest’anno ha più candidati che mai tra cui Love in Khon Kaen del thailandese Apichatpong Weerasethakul, The Assassin del taiwanese Hou Hsiao Hsien, Taklub del filippino Brillante Mendoza, e i titoli giapponesi Our Little Sister di Hirokazu Kore-Eda, An di Naomi Kawase e Journey to the Shore di Kiyoshi Kurosawa.

I favoriti francesi nella corsa alla Palma d'Oro sono il film ancora senza titolo definitivo di Jacques Audiard (leggi la news – di cui si mormora che potrebbe non essere pronto in tempo, ma i precedenti spingono a essere fiduciosi) e Nos Arcadies di Arnaud Desplechin (news). Tra gli outsider figurano La tête haute di Emmanuelle Bercot (articolo) e Marguerite et Julien [+leggi anche:
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di Valérie Donzelli (articolo), oltre a Love di Gaspar Noé, L'ombre des femmes [+leggi anche:
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di Philippe Garrel (articolo), Mon roi [+leggi anche:
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di Maïwenn (news) e Marguerite [+leggi anche:
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intervista: Xavier Giannoli
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di Xavier Giannoli (articolo).

Sono da tenere d’occhio anche High-Rise [+leggi anche:
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 del britannico Ben Wheatley (articolo), Lily Lane [+leggi anche:
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dell’ungherese Bence Fliegauf (articolo), Le tout Nouveau Testament (The Brand New Testament) del belga Jaco van Dormael, Sparrows [+leggi anche:
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intervista: Rúnar Rúnarsson
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 dell’islandese Runar Runarsson, L'ange blessé [+leggi anche:
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del kazako Emir Baigazin, Madame Courage [+leggi anche:
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dell’algerino Merzak Allouache (articolo), The Endless River [+leggi anche:
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 del sudafricano Oliver Hermanus, The Crossing del cinese John Woo, Bombay Velvet dell’indiano Anurag Kashyap e il film d’animazione giapponese The Boy and the Beast di Mamoru Hosoda

Non sfigurerebbero nella vetrina cannense neanche Sicario del canadese Denis Villeneuve, Macbeth dell’australiano Justin Kurzel, The Last Face dell’americano Sean Penn, il blockbuster d'animazione Minions del duo Pierre Coffin - Kyle Balda, e A War [+leggi anche:
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intervista: Tobias Lindholm
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del danese Tobias Lindholm (articolo), mentre il privilegio di aprire il festival potrebbe spettare a Mad Max: Fury Road dell’australiano George Miller, Tomorrowland dell’americano Brad Bird e Belles familles [+leggi anche:
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del francese Jean-Paul Rappeneau (articolo).

Sui nostri radar compaiono inoltre Son of Saul dell’ungherese Lazlo Nemes (articolo), Chevalier [+leggi anche:
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della greca Athina Rachel Tsangari, Tête baissée [+leggi anche:
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(Face Down) del bulgaro Kamen Kalev (articolo), Box del rumeno Florin Serban (articolo) e Orizont [+leggi anche:
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intervista: Marian Crisan
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 del suo connazionale Marian Crisan (articolo), Family Film [+leggi anche:
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intervista: Olmo Omerzu
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dello sloveno Olmo Omerzu (articolo), Rams dell’islandese Grimur Hakonarson, The High Sun del croato Dalibor MatanicMountain del portoghese João Salaviza e The Burglar dell’israeliano Hagar Ben-Asher.

La produzione francese si impegnerà come al solito in una guerra accanita per ottenere una delle selezioni cannensi per, fra gli altri, Microbe et Gasoil [+leggi anche:
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di Michel Gondry (articolo), il film d’animazione Le Petit Prince di Mark Osborne, Les anarchistes di Elie Wajeman (articolo), La belle saison [+leggi anche:
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di Catherine Corsini (news), Evolution [+leggi anche:
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di Lucile Hadzihalilovic (articolo), Les Ogres [+leggi anche:
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 di Léa Fehner (articolo), Ce sentiment de l'été [+leggi anche:
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intervista: Mikhaël Hers
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di Mikhaël Hers (articolo), Des Apaches [+leggi anche:
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di Nassim Amaouche (articolo), La Peur [+leggi anche:
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di Damien Odoul (articolo), Maryland di Alice Winocour (articolo), Taj Mahal [+leggi anche:
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intervista: Nicolas Saada
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di Nicolas Saada (articolo), Fatima di Philippe Faucon (articolo), The Valley of Love di Guillaume Nicloux (articolo), Une histoire de fou de Robert Guédiguian (article), Peur de rien [+leggi anche:
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 de Danielle Arbid (article), Je te souhaite d'être follement aimée [+leggi anche:
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di Ounie Lecomte (news) e il documentario La glace et le ciel di Luc Jacquet, senza dimenticare opere prime come Bang Gang [+leggi anche:
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intervista: Eva Husson
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 di Eva Husson (articolo) e Diamant noir [+leggi anche:
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intervista: Arthur Harari
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di Arthur Harari (articolo).

Sono da citare per un possibile viaggio a Cannes anche Amnesia di Barbet Schroeder, Cosmos [+leggi anche:
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intervista: Victória Guerra
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del polacco Andrzej Zulawski (articolo), My Friendly Villains del sudcoreano Im Sang-soo, Ryuzo to 7 Nin no Kobun Tach del giapponese Takeshi Kitano, l’opera prima Dégradé dei palestinesi Arab e Tarzan Abunasser e ancora, il vincitore americano del recente Sundance Me and Earl and the Dying Girl di Alfonso Gomez-Rejon.

Con tutte le riserve, Emir Kusturica non sembra aver terminato le riprese di Sulla via lattea [+leggi anche:
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, così come Jia Zhangke quelle di Mountains May Depart. Quanto a Quentin Tarantino, dovrebbe fare i salti mortali per presentare in tempo The Hateful Eight. Sono fuori gioco a priori per questioni di timing (di uscita, di produzione non avanzata o ancora da avviare) altri film come Triple Nine di John Hillcoat, Belgica [+leggi anche:
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intervista: Artemio Benki, Sylvie Leray
intervista: Felix Van Groeningen
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 di Felix van Groeningen, Evita di Pablo Aguero, Zama [+leggi anche:
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intervista: Lucrecia Martel
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 di Lucrecia Martel e Babi Yar di Sergei Loznitsa.

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(Tradotto dal francese)

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