Helena Taberna scava nel torbido mondo delle sette con El contenido del silencio
- Sono cominciate le riprese del nuovo film della regista di Yoyes, un thriller drammatico autoprodotto, tratto da un libro di Lucía Etxebarría

Da lunedì 9 marzo, e per le prossime sette settimane, l’emergente Daniel Grao (Fin [+leggi anche:
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scheda film], un film con struttura da thriller ma ad alto contenuto drammatico che esplora il turbolento ingranaggio delle sette. Su sceneggiatura scritta da Taberna, Andrés Martorell e Natxo López, tratta dal libro omonimo di Lucía Extebarría, si tratta del terzo film di finzione della regista di Yoyes e La buena nueva.
Questa produzione della regista attraverso LAMIA – che ha contato sul supporto di TVE, ETB, Gobierno de Navarra e Cabildo de Gran Canaria – ha un budget di due milioni di euro. Vi si descrive la ricerca di qualcuno intrappolato nella rete viscida del fanatismo: Cordelia, sorella minore di un giovane procuratore, faceva parte di una setta che ha messo in atto un suicidio collettivo; intanto, un’ispettrice di polizia cerca di catturare la leader di suddetta organizzazione.
Parlando con Helena Taberna, la cineasta ha commentato: “Il fanatismo è un tema di grande attualità. Le sette e il loro funzionamento hanno sempre suscitato in me interesse e curiosità: mi chiedo che cosa porti una persona a entrare in una comunità di questo genere, a perdere autonomia e personalità, in cambio dell’appartenenza a un gruppo. Lo schema delle sette si ripete nella vita, nelle istituzioni e nei gruppi socialmente accettati che funzionano come tali. Vi è un bisogno umano di appartenere al gruppo, che nasce dalla ricerca di amore e protezione. Di questo anelito approfittano le sette, ma anche altri gruppi sociali che consideriamo normali”.
(Tradotto dallo spagnolo)
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