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FILM Svizzera

Andermatt - Global Village, ritratto di un villaggio in preda a cambiamenti strabilianti

di 

- Primo lungometraggio del regista svizzero Leonidas Bieri, osserva la trasformazione (mostruosa) di un villaggio alpino in preda a cambiamenti tanto inattesi quanto angoscianti

Andermatt - Global Village, ritratto di un villaggio in preda a cambiamenti strabilianti
Andermatt - Global Village di Leonidas Bieri

Andermatt-Global Village [+leggi anche:
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, presentato in prima mondiale al DOK.fest di Monaco, traccia le (dis)avventure della piccola stazione sciistica di Andermatt in bilico fra un passato rurale, romanticamente mitico, ed un futuro dai toni quasi surreali. Il primo lungometraggio di Leonidas Bieri, che ha avuto una gestazione di ben sei anni, sembra incapsulare al suo interno una realtà che non è ormai più che un ricordo. Durante questi lunghi anni d’osservazione il regista zurighese è riuscito a captare le sensazioni contrastanti di quelli che il cambiamento l’hanno vissuto sulla loro pelle fra incertezza, euforia e momenti di profonda rimessa in questione. Intimamente legati al loro paesaggio gli abitanti di Andermatt cercano di affrontare serenamente un domani che diventa pian piano sempre più invadente, un corpo estraneo al limite del rigetto.

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Skilift dai sedili comodamente riscaldati, campi da golf di primissima categoria e hotel dalle dimensioni sproporzionate e dal lusso pressoché hollywoodiano. Questo è in grandi linee il futuro promesso ad Andermatt da Samih Sawiris, milliardario egiziano deciso a trasformare la piccola stazione sciistica dall’immenso potenziale nella nuova St. Moritz, un posto idilliaco dove sfoggiare a piacimento le proprie ricchezze. Coscienti della loro incapacità ad evolvere (forse troppo attaccati alle loro piccole certezze per guardare lucidamente al futuro) e spaventati all’idea che il loro si trasformi in un villaggio fantasma inghiottito dalle Alpi, gli abitanti di Andermatt mettono il loro futuro nelle mani di quello che sembra progressivamente trasformarsi in una sorta di guru. Dall’arrivo delle prime scavatrici fino all’apertura del primo super lussuoso hotel, Andermatt-Global Village registra gli stati d’animo tanto di quelli che nel progetto vedono una scappatoia dorata quanto degli oppositori, degli scettici che fiutano l’imbroglio oltre lo splendore. Certamente il villaggio incantato di Samih Sawiris creerà profitti, ma a che prezzo? La perdita della propria identità non è forse un prezzo troppo alto da pagare? Queste sono le domande centrali che tormentano le coscienze degli abitanti di Andermatt.

Senza osare ammetterlo direttamente, il dubbio si insinua sempre più insistentemente e l’euforia lascia il posto ad uno sgomento, profondo e perverso. E se la speranza riposta in Sawiri non fosse in realtà che ingenuità? Fra il thriller e il film di formazione, Andermatt-Global Village ci fa viaggiare sulle pericolose autostrade del dubbio, un sentimento difficile da tenere a bada, che ritorna a ondate a tormentare le coscienze di quelli che temono di aver venduto la loro anima al diavolo. La costanza con la quale Leonidas Bieri ha seguito la trasformazione di Andermatt dà al suo film una profondità e una sincerità assolutamente benvenute. Focalizzandosi sulle ripercussioni che questa trasformazione ha allo stesso tempo sul paesaggio e gli abitanti, Bieri mette in evidenza il legame indissolubile che c’è fra di loro, come se la metamorfosi dell’uno si ripercuotesse immediatamente e fatalmente sull’altro. Il microcosmo di Andermatt si trasforma in un certo senso in simbolo di tutta una mentalità, quella svizzera, che vede nel cambiamento, nell’ignoto un amico-nemico ancora troppo sconosciuto. Un film che svela della Svizzera molto più di quello che forse si vorrebbe. Profondo e sorprendente.

Andermatt-Global Village è venduto internazionalmente da DOCMINE Productions.

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