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LOCARNO 2015 Cineasti del presente

Il Dom Juan di Vincent Macaigne, fra provocazione e libertà

di 

- LOCARNO 2015: Il film del multi-sfaccettato regista francese Vincent Macaigne in concorso nella sezione Cineasti del presente di Locarno

Il Dom Juan di Vincent Macaigne, fra provocazione e libertà
Loïc Corbery in Dom Juan

Vincent Macaigne, “enfant terrible” del teatro francese, regista teatrale e cinematografico ma anche attore formatosi al Conservatoire national supérieur d’art dramatique, sfida ancora una volta le convenzioni, il bon ton, presentando alla sezione Cineasti del presente del Festival del Film Locarno un adattamento cinematografico del Dom Juan di Molière assolutamente fuori dagli schemi. Radicale e assolutamente personale proprio come la sua relazione alle arti. 

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Sebbene Macaigne abbia “scomodato” (ma soprattutto denudato) per il suo Dom Juan [+leggi anche:
trailer
intervista: Vincent Macaigne ­
scheda film
]
niente meno che la compagnia della Comédie Française, il risultato dei suoi sforzi è tutto fuorché classico. Ma evidentemente questo non è mai stato il suo obiettivo. Invece di portare il testo, il rigore della Comédie nel film è al contrario Molière stesso, accompagnato da un gruppo di attori scatenati (per non dire lascivamente selvaggi) ad essere stato fagocitato dall’uragano Macaigne. Il suo Don Juan Tenorio si spoglia della sua nobile cappa libertina per vestire i panni di un metrosessuale impertinente e blasfemo. Insopportabile ed allo stesso tempo terribilmente vero. Un personaggio bagnato da un narcisismo assolutamente contemporaneo, tristemente falso proprio come i tatuaggi che ricoprono il suo corpo, abitato da un magnifico Loïc Corbery.

L’eroe classico si trasforma progressivamente sotto l’occhio spietato di Macaigne in un triste e disperato Narciso attorniato da corpi desiderosi di soddisfarlo. Della pièce classica rimangono allo schermo frammenti di testo decantati da un gruppo di attori che ha volontariamente perso ogni punto di riferimento teatrale. Sebbene la versione dell’esuberante regista francese poco abbia a che vedere con quella originale di Molière questa non si situa sul piano della provocazione o dello scherno, al contrario ciò che emana dal film è una libertà decadente e noir molto contemporanea. Lo spirito del giovane anarchico, anticonvenzionale e rivoltoso permane trasformandosi però, fra le irrequiete mani di Macaigne, in un qualcosa di più inafferrabile, enigmatico ed oscuro. Come lo dice bene Loïc Corbery: “Come su scena (Vincent Macaigne) prende un’opera letteraria e la fa sua. Ne rispetta le sfide rovinandone però la forma”. Un’attitudine che sicuramente non piacerà a tutti ma che ha il pregio incontestabile di ridare forza, di riaccendere quella scintilla che già vive nei testi. Oltraggioso o divino, al pubblico decidere.

Dom Juan è una coproduzione ARTE France, La Comédie Française, Euromedia e Maïa Cinéma.

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