Mustang conquista il Cuore di Sarajevo
- Il film di Deniz Gamze Ergüven trionfa al festival bosniaco, dove sono stati premiati anche Son of Saul e Chevalier; Superworld si aggiudica il Premio Cineuropa

Il 21° Festival di Sarajevo si è concluso lo scorso sabato, dopo sette giorni di cinema nel cuore della Bosnia-Erzegovina, incoronando come miglior film uno dei fenomeni del festival: Mustang [+leggi anche:
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intervista: Deniz Gamze Ergüven
scheda film] della giovane regista turca Deniz Gamze Ergüven. Il film, che racconta la storia di un gruppo di sorelle adolescenti intrappolato nel profondo conservatorismo della Turchia, si è aggiudicato il primo premio, il Cuore di Sarajevo, assegnato da una giuria presieduta dal cineasta rumeno Călin Peter Netzer. A questo riconoscimento si aggiuge quello della Miglior Attrice, attribuito a tutto il cast principale, le giovani Güneş Şensoy, Doga Doğuşlu, Tuğba Sunguroğlu, Elit İşcan e Ilayda Akdoğan. Il secondo premio per importanza del festival, il Premio Speciale della Giuria, è andato alla furiosa e impietosa esplorazione dell’orrore dell’Olocausto di László Nemes in Son of Saul [+leggi anche:
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Q&A: László Nemes
intervista: László Rajk
scheda film]. E il terzo, la Menzione Speciale della Giuria, a Chevalier [+leggi anche:
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scheda film] di Athina Rachel Tsangari, che gioca con i canoni della mascolinità (e della società) a partire da una gita in barca di un gruppo di amici, il cui cast per intero (Yorgos Kéntros, Vangelis Mouríkis, Panos Kóronis, Makis Papadimitríou, Yorgos Pyrpassópoulos e Sakis Rouvás) ha ricevuto il premio al Miglior Attore.
La sezione competitiva di Documentari ha visto il trionfo di Toto and His Sisters [+leggi anche:
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scheda film] del rumeno Alexander Nanau, mentre l’ungherese Tititá di Tamás Almási e Flotel Europa [+leggi anche:
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scheda film] di Vladimir Tomić si sono aggiudicati rispettivamente il Premio e la Menzione Speciale della Giuria. Lo Human Rights Award, attribuito al miglior documentario della competizione su temi legati ai diritti umani, è andato a One Day in Sarajevo [+leggi anche:
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intervista: Jasmila Žbanić
scheda film] della bosniaca Jasmila Žbanić. Il premio della Fondazione Katrin Cartlidge Foundation, che quest’anno assegnava l’attore nordamericano Danny Huston (leggi la news), è stato attribuito all’artista e regista cinese Ran Huang, già visto nella competizione di cortometraggi di Cannes 2014.
Quanto ai premi collaterali, Cineuropa ha assegnato il suo riconoscimento a Superworld [+leggi anche:
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intervista: Karl Markovics
scheda film], ritratto dell’odissea spirituale di una donna intrappolata nella sua vita quotidiana, dell’austriaco Karl Markovics. Il Premio CICAE è andato invece a The High Sun [+leggi anche:
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intervista: Dalibor Matanic
scheda film], l’amore in (tre) tempi di guerra secondo il croato Dalibor Matanić. I Premi del Pubblico sono andati invece al gran trionfatore Mustang, nella competizione principale, e a Chasing a Dream di Mladen Mitrović, tra i documentari.
Infine, tra i cortometraggi ha brillato il montenegrino A Matter of Will di Dušan Kasalica, cui è andato il Cuore di Sarajevo. Anche Nermin Hamzagić, con Damaged Goods, e Ziya Demirel, con Tuesday, figurano nel palmarés, insieme a Translator di Emre Kayiş, che ha ricevuto la nomination al Miglior Cortometraggio ai prossimi Premi del Cinema Europeo.
Per maggiori informazioni, consulta il sito del festival.
(Tradotto dallo spagnolo)
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