La bella gente finalmente nelle sale
- A quasi sei anni dal suo passaggio al Torino FF, Istituto Luce distribuisce l’opera seconda di Ivano De Matteo, che nel frattempo ha girato Gli equilibristi e I nostri ragazzi
Proiettato al Torino Film Festival 2009 (recensione), distribuito con successo in Francia e premiato in diversi festival (Annecy, Villerupt, Grenoble, Bastia), La bella gente [+leggi anche:
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scheda film] non era ancora mai uscito in Italia. A portare finalmente nelle sale l’opera seconda di Ivano De Matteo, per anni rimasta bloccata per disaccordi con la distribuzione, è ora l’Istituto Luce Cinecittà, che ne lancerà 30 copie questo giovedì 27 agosto. “Un bene per me, ma anche per tutto il cinema italiano”, ha precisato ieri il regista in conferenza stampa a Roma, “perché i film prodotti anche con i soldi dei contribuenti (la pellicola aveva ricevuto il sostegno del Mibac, ndr) hanno il dovere di essere distribuiti”.
Saranno pure passati sei anni, ma La bella gente non ha perso un briciolo di attualità. Ritratto impietoso delle ipocrisie di una borghesia illuminata che prima tende una mano a chi è in difficoltà (in questo caso, una giovanissima prostituta ucraina) e poi, se vede minacciato il proprio orticello, non esita a sbattergli la porta in faccia, il film parla soprattutto di debolezza umana. “Oggi lo avremmo scritto nello stesso modo”, ammette De Matteo che nel frattempo ha girato Gli equilibristi [+leggi anche:
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scheda film] e I nostri ragazzi [+leggi anche:
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intervista: Ivano De Matteo
scheda film], sempre con la collaborazione in scrittura di Valentina Ferlan. “La domanda è non tanto se sai accogliere questa persona, ma quanto riesci a mantenerla a casa tua?”, osserva il regista. “La verità è che quando chi abbiamo aiutato comincia a stare bene, comincia anche a infastidirci”.
“Tutti noi vogliamo fare del bene, ma fino a che punto ne siamo capaci?”, gli fa eco Monica Guerritore, bravissima interprete al fianco di Antonio Catania, Iaia Forte, Giorgio Gobbi, Victoria Larchenko, Myriam Catania ed Elio Germano. Il cinema di Ivano De Matteo non cessa di porre domande importanti (vedi ad esempio I nostri ragazzi - recensione), e questa qui, in tempi di flussi migratori incontrollati, è un prezioso spunto di riflessione sul presente.
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