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In concorso - Les égarés

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- Lo scontro tra due realtà sociali durante l’occupazione tedesca in Francia. Il sesto film presentato dal regista a Cannes non ha convinto il pubblico

La prima stella a fare la sua apparizione sugli schermi della competizione ufficiale è Emmanuelle Béart, che illumina il film del francese André Téchiné, Les égarés. Nel tumulto della sconfitta che nel giugno del 1940 getta la popolazione sulle strade di Francia, una giovane vedova e i suoi due bambini si rifugiano in campagna insieme ad un adolescente selvaggio che sconvolgerà le loro vite. Per il regista “questo rifugio in un tempo sospeso dove i desideri sono messi a nudo, permette l’incontro di due mondi, due differenze sociali tanto distanti l’una dall’altra”: come un corto-circuito che rimette tutto in discussione.

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Per Emmanuelle Béart che ha sulle spalle la responsabilità dell’intero film, sostenuta in parte da una giovane rivelazione, Gaspard Ulliel (Baciate chi vi pare), “la storia di questa donna che oscilla tra la follia e l’infanzia” si è rivelata appassionante, sebbene non abbia invece incontrato l’entusiasmo del pubblico, lasciando intravedere così una nuova delusione per l’autore francese, alla sua sesta presenza a Cannes, dopo Le sorelle Bronte del 1979 con il quale aveva esordito sulla Croisette.
Il film, prodotto dalla francese FIT Productions e in collaborazione con la britannica Spice Factory (UK) Ltd e France 2 Cinéma per un budget totale di 4.33 milioni di euro, uscirà nelle sale francesi il prossimo 20 agosto e in Belgio una settimana più tardi.

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(Tradotto dal francese)

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