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Quinzaine - Las horas del dia

di 

- Dietro le ore del giorno, scandite dai gesti abitudinari, si nasconde un abisso. Qualche ingenuità, ma pochi luoghi comuni nell'esordio del catalano Jaime Rosales

Il malessere che nasce dalla routine è il vero protagonista di Las horas del día, debutto alla regia di Jaime Rosales, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs a Cannes e in lizza per il premio della Caméra d'Or.
Un affabile trentenne conduce una vita tranquilla, vive ancora con la madre e passa le sue giornate tra gli amici, il bar e la casa della ragazza. L`apparente mitezza nasconde però una inspiegabile mostruosità, un abisso che si spalanca su una vita senza grandi scosse, fatta di piccoli problemi e conversazioni sempre uguali. Il regista catalano, nonostante le ingenuità di un primo film, riesce ad evitare i luoghi comuni, centrando la sua attenzione su di un nulla nel quale il crimine diventa quasi giustificabile. Le ore del giorno, scandite dai gesti abitudinari, diventano ancora più lunghe e più inquietanti.

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"L`idea dalla quale nasce il film è la necessità di raccontare una storia normale, su quello che chiamiamo 'l'abisso quotidiano'. Cosa c`è dietro ad un uomo che si alza e va a lavorare; come soffre, come ride, come va a dormire e come si risveglierà il giorno successivo? Questo film è un'opera aperta".
Girato fra El Prat de Llobregat e Barcellona, Las horas del día è stato realizzato grazie al supporto della Generalitat de Cataluña per i nuovi registi e a quello del Programma Media II per i lungometraggi. Il film è prodotto da In Vitro e da Fresdeval Films, alla quale sono affidate anche le vendite internazionali.

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