email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

SIVIGLIA 2015

John From: la logica della passione

di 

- Joao Nicolau ha presentato nella sezione Las Nuevas Olas di Siviglia una sensibile, contagiosa e sognante ode all’amore giovanile sotto forma di un fantasioso viaggio nei mari del Sud

John From: la logica della passione
Julia Palha in John From

Il Festival del Cinema Europeo di Siviglia fu la prima manifestazione a interessarsi all’ultima avventura del regista di A espada e a rosa [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
. Anche se la pellicola è stata presentata precedentemente a Sao Paulo e a Montpellier (leggi la news), Joao Nicolau ha elogiato a Siviglia il rischio assunto molto tempo fa dalla squadra di José Luis Cienfuegos nel selezionare un film che non si conforma ai generi né alle regole della narrativa corrente. John From [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
 presenta Rita (la bella e naturale Julia Palha, che debutta al cinema con questo ruolo), un’adolescente che, come in quella famosa canzone di Mecano, costruisce il suo piccolo paradiso tropicale sul balcone della sua casa durante una noiosa estate in un quartiere periferico della capitale portoghese (lo stesso dove è cresciuto il regista e la co-sceneggiatrice, sua sorella Mariana Ricardo, collaboratrice di Miguel Gomes).

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Il questo monotono microcosmo di cemento pervaso dal caldo estivo, sua complice è Sara (Clara Riedenstein, altro volto nuovo al cinema), una vicina dai capelli rossi sua coetanea con cui condivide non solo feste, canzoni e segreti, ma anche un linguaggio peculiare veicolato da messaggi nascosti negli anfratti dell’ascensore del loro condominio. L’apatia domina le sue giornate fino a quando Rita non vede una mostra sulla remota Melanesia e tutto cambia: la componente esotica e sovrannaturale penetra nella sua vita. Scopre inoltre che le foto che compongono quella mostra sono realizzate dal suo nuovo vicino (Filipe Vargas), padre di una bambina, e la ragazza rimarrà ammaliata da colui che ai suoi occhi si convertirà in una specie di avventuriero.

John From comincia quasi come un documentario, vira presto alla finzione e si trasforma poi in una fantasia di luce, fogliame e colore. Con questi passaggi che hanno per protagonisti solo tre personaggi, Nicolau non solo si allontana dai suoi film corali precedenti, ma tenta anche di ritrarre il fulgore giovanile e gli effetti sorprendenti del primo amore, una cosa che non si ripeterà nel corso della nostra esistenza e che a volte rimpiangiamo come un paradiso perduto. Senza la minima morbosità o torbidità, il film è una favola deliziosa e candida che finisce per contagiare con la sua allegria e ingenuità lo spettatore che accetta i limiti tecnici e gli effetti speciali artigianali del racconto che gli viene offerto, il primo della filmografia di questo cineasta portoghese che si addentra nell’universo femminile, secondo lui, molto più complesso, illimitato e stimolante di quello degli uomini che popolavano i suoi film precedenti.

La freschezza dello sguardo adolescente domina, quindi, un viaggio sensuale nei mari del Sud – senza uscire da Lisbona – in una commedia destinata non solo al pubblico adolescente, che sarà vista prossimamente al Festival di Torino (leggi la news) e che, come assicura il suo autore, ritrae la cosa più importante al mondo: il palpitare di un cuore giovane.

John From è una produzione delle compagnie O Som e a Fúria e Shellac Sud.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dallo spagnolo)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy