In concorso a Berlino Fuocoammare di Gianfranco Rosi
- Annunciata ieri dalla Berlinale la selezione del nuovo film documentario del Leone d’Oro, girato nell’isola di Lampedusa, approdo di migliaia di migranti in cerca di libertà
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intervista: Gianfranco Rosi
scheda film] il nuovo film documentario del Leone d’Oro Gianfranco Rosi che è stato selezionato in Concorso a Berlino, come annunciato ieri dalla Berlinale.
Per Fuocoammare Rosi è andato a Lampedusa, approdo negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti in cerca di libertà, epicentro del clamore mediatico. Rosi si è trasferito per più di un anno sull’isola facendo esperienza di cosa vuol dire vivere sul confine più simbolico d’Europa raccontando i diversi destini di chi sull’isola ci abita da sempre e i migranti. Protagonista è Samuele, 12 anni, testimone con i suoi concittadini di una tra le più grandi tragedie umane dei nostri tempi.
Regia, fotografia e suono sono di Gianfranco Rosi, il montaggio di Jacopo Quadri, aiuto-regia è Giuseppe del Volgo. Il soggetto è dello stesso regista, da un’idea di Carla Cattani. Il film è prodotto da Donatella Palermo e Gianfranco Rosi, attreverso 21Uno Film e Stemal Entertainment, con Istituto Luce-Cinecittà e Rai Cinema, in coproduzione con le francesi Les Films D’Ici e Arte France Cinéma. Uscirà nelle sale italiane a febbraio, distribuito da Istituto Luce-Cinecittà.
L’invito a partecipare alla Berlinale è arrivato mentre Rosi stava ancora girando a Lampedusa, dove è stato trasferito il montaggio per garantire il continuo scambio tra realtà e narrazione documentaristica. “È sempre difficile staccarmi dai personaggi e dai luoghi delle riprese”, dichiara il regista, “ma questa volta lo è ancora di più. Più che in altri miei progetti, ho sentito però la necessità di restituire al più presto questa esperienza per metterla in dialogo con il presente e le sue domande. Sono particolarmente contento di portare a Berlino, nel centro dell’Europa, il racconto di Lampedusa, dei suoi abitanti e dei suoi migranti, proprio ora che la cronaca impone nuovi ragionamenti”.
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