22/05/2003 - Applausi alla Quinzaine per il primo lungometraggio del regista della Vallonia: una storia drammatica, segnata da un lutto familiare, e ambientata nei luoghi dell’infanzia dell’autore

SPECIALE CANNES 2003

Buona accoglienza per il film del cineasta belga Thomas de Thier, Des plumes dans la tête [+leggi anche:
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scheda film], presentato alla Quinzaine, storia drammatica di una famiglia costretta ad affrontare la morte del figlioletto, annegato in un bacino per la macerazione della canna da zucchero.
Per il suo primo lungometraggio, Thomas de Thier sceglie un ambientazione che conosce bene, i bacini di macerazione di Genappe in Vallonia, a qualche chilometro da casa sua, dove adolescente andava ad osservare gli uccelli. “I resti della canna da zucchero si trasformano in fango e attirano gli uccelli migratori” ha spiegato il regista “Le acque hanno il colore della ruggine e spesso sono nere, e ci sono persino degli alberi morti che emergono. E’ un posto che assomiglia un po’ a quelli de L’Infanzia di Ivan di Tarkovski. Sognavo di arrivare sul bordo del bacino con una telecamera e filmare il passaggio delle stagioni. Quando un posto ti ispira, la storia viene da sola”. Per questa tragedia, Thomas de Thier utilizza un grande lirismo, sottolineando ogni scena con musica classica o canti a cappella. Svela così una natura paradisiaca che nel racconto prende spesso il posto alla parola, mentre la brillante fotografia di Virginie Saint-Martin illumina i colori di quegli inusuali spazi naturali.
Des plumes dans la tête è una coproduzione tra il Belgio (Magellan Production) e la Francia (JBA production). Le vendite internazionali sono state affidate a Films Distribution.

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