22/05/2003 - Nell'opera prima di Costanza Quatriglio lo stile documentaristico si fonde con la finzione, la favola con il romanzo di formazione

Backstage: L'isola

Si affaccia sul mare trasparente di Sicilia l'Italia che piace a Cannes. Dopo le panoramiche di Emanuele Crialese su Lampedusa in Respiro [+leggi anche:
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scheda film], premio della Semaine l'anno scorso, è la volta dell'opera prima di Costanza Quatriglio, alla "Quinzaine des Réalisateurs" con L'Isola.
Siamo nell'arcipelago delle Egadi, a nord della Sicilia: la storia di Turi e Teresa, 14 e 10 anni, figli di un pescatore, si svolge lungo l'arco di un anno. Le prime esperienze adolescenziali dei due fratelli s'intrecciano con il ritmo regolare della vita degli abitanti dell'isola, la favola e il racconto di formazione si fondono in una forma armoniosa. Così come risulta avvincente e riuscita la contaminazione tra la finzione e lo stile documentaristico. Un mondo, quello del documentario, in cui la Quatriglio si è fatta le ossa, dopo la formazione alla Scuola Nazionale di Cinema e alcuni cortometraggi presentati nel circuito dei festival: "Ho inserito elementi di finzione nella realtà", dice la regista, che parla del suo film come di "un documentario inventato".

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Girato per sei mesi a Favignana con attori non professionisti e alcuni volti noti come Marcello Mazzarella ed Erri De Luca, L'Isola, che è prodotto da Dream Film, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con Rai Cinema, esce in Italia il 30 maggio distribuito dall'Istituto Luce.