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Cannes 2003 - Cartoons

di 

- Tre bei lavori presentati sulla Croisette. Francia e Danimarca in testa. I film si lanciano sulla distribuzione internazionale

Una linea comune unisce i tre film d'animazione presenti a Cannes, The Boy Who Wanted to Be a Bear, in proiezione al Marché, Araki, the killing of a Japanese photographer e Les Triplettes de Belleville [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, fuori concorso.
L'animazione europea sembra arrivata ad una fase di maturità che preannuncia l'auspicata distribuzione internazionale, privilegio destinato a Stati Uniti e Giappone. Francia e Danimarca sono, per una lunga tradizione e per un vivace mercato destinato all'infanzia, i paesi all'avanguardia.

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The Boy Who Wanted to Be a Bear di Jannik Hastrup, maestro dell'animazione nordica, affronta il tema della crescita e della comunicazione con strumenti di grande efficacia, utilizzando tutti i toni della scala cromatica. Il suo film è stato distribuito, con numerose difficoltà, in Francia. "Le televisioni vogliono animazione a prezzi bassi: a loro non interessa la qualità. Acquistano prodotti statunitensi ad un decimo del costo, ed il risultato è la morte della tradizione europea", dice Hastrup. Costato 5 milioni di euro, The Boy Who Wanted to Be a Bear è una coproduzione danese-francese prodotta da Dansk Tegnefilm e Les Armateurs.

È destinato ad un pubblico adulto Les Triplettes di Belleville, opera prima di Sylvain Chomet, nostalgico viaggio nella storia francese dagli anni '50, illustrato con uno stile "retrò" tecnicamente raffinatissimo. Co-produzione franco-belga-canadese, il film è stato realizzato grazie alla cooperazione di Les Armateurs, Vivi Film, Les Productions Champion, Rgp France e France 3, mentre le vendite sono affidate a Celluloid Dreams.
Ancora danese è Araki, the killing of a Japanese photographer, cortometraggio di diploma della National School of Denmark di Anders Morgenthaler. Il tratto di Morgenthaler risente dell'influenza degli anime degli anni '70, dominati dalle linee essenziali e spigolose, dai colori primari di grande impatto visivo.

Prodotto da un altro diplomando, David Østerbørg, il film ha ricevuto il supporto del Dansk Film institut e dalla Dansk Film Skolen, che ne cura le vendite e la distribuzione nazionale.

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